Ischia, lo scempio senza fine: villetta abusiva nell'area del condono

Ischia, lo scempio senza fine: villetta abusiva nell'area del condono
di Massimo Zivelli
Venerdì 23 Novembre 2018, 07:00 - Ultimo agg. 08:24
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Incurante delle polemiche che hanno riportato al centro dell'attenzione Ischia e la piaga dell'abusivismo edilizio, qualcuno stava costruendo abusivamente nella pineta della Maddalena a Casamicciola Terme. Il cantiere è finito sotto sequestro grazie al tempestivo intervento dei carabinieri della Forestale, ma subito si sono riaccesi i riflettori sulla disinvoltura con la quale taluni, anche nel Comune emblema del terremoto, continuano a darsi da fare nell'esercizio della cementificazione illegale. Al di là dei 50 metri quadrati di villetta, l'abuso avrebbe messo a rischio un'intera area, già interessata da una situazione di grave dissesto idrogeologico. Infatti all'esterno del manufatto (sul suo lato anteriore per l'esattezza) gli artefici dell'abuso hanno scaricato diverse tonnellate di materiale di provenienza sospetta lungo il margine di un alveo pluviale. I rilievi effettuati dai carabinieri della Forestale di Ischia al comando del maresciallo Antonio Biancardi e trasmessi in Procura, consegnano un quadro fosco della situazione che si è venuta a creare alla Maddalena, a poche decine di metri da un albergo, dello stadio comunale e di decine di altre case e villette.
 
Lungo la parete dell'alveo naturale che raccoglie le acque pluviali dalla sommità della collina e le incanala verso la costa, gli autori dell'abuso avrebbero scaricato o comunque fatto sversare tonnellate di materiale che a un primo esame visivo i carabinieri ritengono provenga da altri cantieri edili isolani. Lo zoccolo realizzato cinque metri di altezza risulta essere stato poi coperto da uno strato abbondante di terriccio di bosco. Lo stesso che gli inquirenti ipotizzano provenga dallo sbancamento effettuato nel terrapieno all'interno del quale è stato realizzato nelle ultime ore l'abuso di 50 metri quadri di superficie e di un centinaio di metri cubi di volume. Un terrazzamento abusivo ma anche assai pericoloso, perché si appoggia su un lato di un alveo deputato a convogliare le abbondanti acque piovane e che stando sempre ai rilievi dei carabinieri è gravato anche dal degrado di cumuli di immondizie, rottami, alberi e rami secchi. Una situazione ad alto rischio quindi in un'area come quella di Casamicciola che oltre ai terremoti, richiama anche le disastrose frane che ciclicamente hanno portato distruzione ma anche morte, proprio perché acqua e fango non defluiscono più correttamente.

Il sindaco di Casamicciola, Giovan Battista Castagna, è lapidario. «Si tratta di cose intollerabili e verso le quali il Comune agisce con la massima fermezza e repressione. Sono operazioni scellerate che proprio in questa delicata fase che prelude all'avvio della ricostruzione post sisma nel nostro paese rischiano di gettare altro inutile fango sulla nostra comunità e su centinaia di concittadini che aspirano null'altro che a riavere in maniera legale, un tetto sotto il quale vivere». Da fonti vicine al Presidente Vincenzo De Luca, si apprende anche della sua irritazione, dopo che nelle settimane scorse aveva messo in guardia «contro le troppe ambiguità contenute nel decreto governativo per Ischia». I 5 Stelle locali replicano che «il decreto non c'entra nulla e che chi commette nuovi abusi va perseguito duramente».

Sempre ieri, i sindaci isolani si sono detti indignati per le esternazioni del boss della mafia romana, Nando Casamonica. Il capoclan si era scagliato contro le demolizioni che a Roma riguardano le ville abusive di famiglia. «Invece di abbattere le nostre, perché lo Stato non manda le ruspe a Ischia?» aveva esclamato il boss. «Accostamento assolutamente spregevole. Le ville abbattute ai Casamonica, sono frutto di note attività criminali di quel clan» ha replicato Enzo Ferrandino, sindaco di Ischia.
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