Sabrina Salerno: «A mio figlio insegno ad essere un uomo migliore di quelli che ho incontrato io»

Sabrina Salerno: «A mio figlio insegno ad essere un uomo migliore di quelli che ho incontrato io»
di Elena Filini
Martedì 4 Dicembre 2018, 10:22 - Ultimo agg. 11:42
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TREVISO - «Con mio figlio sono inflessibile. Cerco di educarlo ad essere un uomo migliore dei tanti incontrati nel mondo dello showbiz». Torna alla musica con un nuovo singolo, Voices, quattro anni da Colour me, si gode il successo in Francia, dove è icona incontrastata degli anni Ottanta, ma Sabrina Salerno, 50anni, si dichiara anche madre in trincea. Attenta a stroncare sul nascere ogni segno di machismo o prevaricazione negli atteggiamenti di Luca Maria, 14 anni. «Da lui pretendo il rispetto per tutte le donne». E sul suo percorso artistico aggiunge: con il pop elettronico cerco di andare oltre il trallalà.

Voices brano che anticipa il nuovo album che uscirà nel 2019, segna in un certo modo una rinascita?
«Senza dubbio è un rilancio. Negli ultimi due anni, tra una pausa e l'altra del tour francese, mi sono dedicata alla musica e alla produzione di nuove canzoni. Il tutto con il supporto di due giovani autori spagnoli George Santana e Javy Seifert. Voices, prodotta da Mauro Ferrucci e Tommy Vee for Airplane! Europe è un brano pop elettronico e musicalmente rappresenta quella che  sono oggi».

Il testo, in inglese e in francese, parla della voce della coscienza che spesso non si vuole ascoltare. Il nonsenso della dance è definitivamente superato?
«Spesso non vogliamo accettare quello che ci suggerisce l'istinto, o la coscienza, siamo indifferenti alla verità. Il brano parla di questo. Abbiamo voluto un testo significativo perchè bisogna uscire dal clichè che il pop non dica nulla. Ci sono canzoni apparentemente easy che trasmettono significati profondi. Ho scoperto nel tempo che la disco dance è molto più intelligente di quanto appaia».

La Francia la ha adottata. Le date del musical Stars 80 and friends si moltiplicano. L'Italia potrebbe perdere Sabrina Salerno?
«No perchè qui sono le mie radici e i miei affetti. E quindi mi condanno ad una routine faticosa: dal mercoledì alla domenica volo in Francia, gli altri giorni e le feste sono a casa con la mia famiglia. In omaggio alla Francia, Voices, l'ultimo singolo, uscirà anche con un testo totalmente in francese».
 
 


La TV italiana non la chiama? 
«Si, continuamente, ma solo per i reality. E io faccio un altro mestiere, cioè la cantante. Oltre al fatto che avere una telecamera puntata addosso anche quando dormo mi pare un po' invasivo.. Non demonizzo i reality, il mio caro amico Walter Nudo ne l'Isola dei famosi si è rivelato quella persona speciale che è. Ma davvero non fanno per me».

Però al cinema ha detto sì, e la vedremo sullo schermo in Modalità aereo di Fausto Brizzi all'inizio del 2019.
«Ma è solo un cameo! Fausto Brizzi è un amico, e io faccio me stessa. E' divertente e molto semplice recitare Sabrina Salerno».

Quando uscì la protesta del #metoo, si schierò a favore del movimento, ma con una certa pacatezza. A lei non è mai accaduto?
«È accaduto a tutte, anche a chi dice di non essere mai stata oggetto di attenzioni particolari. Personalmente ho dato parecchi schiaffi e qualche calcio negli stinchi. Se un uomo non mi piace, non mi lascio certo convincere. Io sono stata favorevolmente sorpresa che le donne abbiano alzato la voce. E sono certa che la grande campagna mediatica abbia raffreddato il testosterone a diversi uomini di potere. Almeno ora uno, prima di provarci, ci pensa un po'».

Si definisce una madre molto rigida. E' difficile gestire un adolescente?
«In casa mia è lotta quotidiana. Mio figlio è in piena età di ribellione, ma io non accetto di sicuro passivamente. L'altro giorno ho saputo che ha offeso una compagna. Bisogna essere duri e inflessibili, perchè c'è una violenza nascosta anche nelle parole. Io certe cose non le tollero. Noi madri di figli maschi abbiamo una grande responsabilità, dobbiamo fare in modo che le nuove generazioni siano migliori delle precedenti. Ci sono ancora troppi uomini sbagliati in giro».

Lei ne ha conosciuti molti?
«Per la verità due, ma hanno inciso molto. Uno è il mio ex produttore: un manipolatore, un uomo con grandissimi problemi personali. È stata dura, ci è voluto del tempo, ma alla fine mi sono ribellata. L'altro è mio padre, ma di questo preferisco non parlare più. Dopo, per fortuna, sono andata alla ricerca solo di persone belle. Si guarisce, ma non si dimentica».
 
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