Roma, il giallo delle foto osé della marescialla: «Nessun trasferimento di sede»

Roma, il giallo delle foto osé della marescialla: «Nessun trasferimento di sede»
Mercoledì 5 Dicembre 2018, 14:32 - Ultimo agg. 18 Dicembre, 16:34
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Era finita nella bufera per alcune foto che hanno imbarazzato i carabinieri. Lei fa parte dell’Arma, col grado di maresciallo: nei giorni scorsi si era parlato di un provvedimento dell’Arma con tanto di trasferimento, ma non è così. La ragazza è in forze sempre nella stessa caserma a Roma, avrebbe solo preso una pausa per rimanere lontana dai riflettori. Le indagini per capire cosa sia realmente accaduto vanno avanti. Ora è caccia all’uomo che avrebbe diffuso foto e video privati. Ma c’è di più secondo gli investigatori il filmato hard, che gira su alcune chat, non riprenderebbe la marescialla in una vasca da bagno completamente nuda e in pose osé, ma un’altra ragazza che gli somiglia «non è assolutamente lei». Lei dal canto suo subito dopo l’accaduto aveva presentato regolare denuncia. Il Comando generale dell’Arma dei carabinieri ha comunque da subito avviato accertamenti per capire se la donna abbia avuto atteggiamenti inopportuni o ci sia dell’altro.

La vicenda. Le immagini hanno cominciato a circolare via whatsapp nei giorni scorsi e piano piano sono diventate virali sul web, tanto da scatenare polemiche da una parte e dall’altra frasi di vicinanza alla donna. Alle immagini più discinte sono mischiati alcuni scatti della donna, anche in divisa, sottratti al suo profilo Facebook. La bella carabiniera si è difesa sostenendo di non essere stata lei a far circolare gli scatti. E difende anche l’amica con la quale appare nelle immagini: «E’ un’amica conosciuta in palestra, non mi risulta che abbia attività poco chiare, abbiamo fatto quelle foto nell’ambito di uno scherzo tra noi». Non mancano, poi, montaggi degli scatti con sottofondi sonori di vario genere e voci femminili che nulla hanno a che fare con quella della diretta interessata. Ed è inevitabile che torni alla mente, il caso di Tiziana Cantone, la ragazza napoletana suicidatasi due anni fa dopo che un video erotico che la vedeva protagonista (e che lei stessa aveva inizialmente girato ad un amico) era diventato virale collezionando migliaia di condivisioni in chat. Cantone aveva ingaggiato anche una battaglia legale per il diritto all’oblio. Poco prima che morisse, il suo avvocato, Roberta Foglia Manzillo, aveva ottenuto dal tribunale di Napoli Nord un provvedimento d’urgenza, ex articolo 700, con il quale si intimava a un social network di rimuovere post, commenti e contenuti multimediali relativi alla donna. Ma il danno ormai era stato consumato: malgrado lei avesse anche avviato le procedure per il cambio di cognome, la diffusione capillare delle immagini era divenuta una ferita troppo profonda. Proprio avendo ben presenti questi fatti, l’Arma - seppur imbarazzata- ha deciso di non sospendere la donna finché tutta la vicenda non sarà chiarita.
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