Rifiuti dalla Campania a Olbia,
la querela: «Non siamo camorristi»

Rifiuti dalla Campania a Olbia, la querela: «Non siamo camorristi»
Mercoledì 5 Dicembre 2018, 16:03
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«Abbiamo querelato Mauro Pili e Uccio Iodice per aver accostato il nome di Olbia e dell'amministrazione a quello della camorra». Così il sindaco Settimo Nizzi, a margine della conferenza stampa convocata per annunciare di aver chiesto al presidente del Consorzio industriale provinciale del nord est Sardegna (Cipnes), Aldo Carta, di «vietare nella discarica di Spiritu Santu il trattamento dei rifiuti provenienti da altre regioni d'Italia». La scorsa settimana il Noe ha notificato ai vertici del Cipnes l'apertura di un'indagine sul conferimento dei rifiuti. La sostituta procuratrice di Tempio Pausania, Ilaria Corbelli, contesta «l'inosservanza dell'autorizzazione ambientale». Il 19 settembre un'analisi aveva fatto emergere un'attività di «raccolta, trasporto e smaltimento di rifiuti speciali pericolosi».

Secondo l'accusa, «si sarebbe trattato di idrocarburi e zinco, la cui quantità non è stata evidenziata, né tantomeno è stato indicato l'indice di tolleranza rispetto alle leggi vigenti». Nella polemica politica si era inserito Mauro Pili, ex parlamentare del Pdl e attuale leader di Unidos, chiedendo pubblicamente «per quale motivo camion pieni di fanghi fognari, e chissà quanto altro, partono dal casertano per arrivare alla discarica di Multa Maria ad Olbia». E sostenendo che «non ci può essere nessuna spiegazione logica alla base di un traffico di rifiuti indegno e insopportabile».

Oggi Nizzi esprime «massima fiducia per le indagini in corso» ma appoggia il Cipnes: «non ho mai avuto motivo di pensare che le cose a Spiritu Santu non venissero fatte come devono essere fatte», chiarisce il sindaco difendendo il Comune e la città da chi ne ha accostato il nome ai traffici camorristici.
Oltre a Pili, è stato querelato per lo stesso motivo Uccio Iodice, ex assessore comunale e provinciale di Olbia. Tornando ai problemi della discarica, Nizzi risponde anche al presidente del comitato degli abitanti di Murta Maria, Corrado Varrucciu, secondo il quale sarebbero in aumento i tumori di bambini e adulti residenti vicino al sito. «Non ci sono dati dell'Assl che confermino tale affermazione», replica il sindaco definendosi un ambientalista. 
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