Locali fuorilegge e alcol, il business dello sballo

Locali fuorilegge e alcol, il business dello sballo
di Francesco Lo Dico
Lunedì 10 Dicembre 2018, 07:00 - Ultimo agg. 09:30
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Ballano in locali abusivi privi di norme di sicurezza ma pieni di alcol e droghe. Ingurgitano cocktail fino all'alba. E spesso finiscono preda di furti, rapine e incidenti. «Bevile, bevile, bevile; mischiale, mischiale, mischiale; calale, calale, calale». Basta un semplice verso di una delle molte hit dedicate alla droga dal giovane trapper Young Signorino, a raccontare l'immaginario che un numero crescente di adolescenti italiani vive all'estremo nel rito infernale del sabato sera. Il disagio giovanile è un business. Che come tutti i business è fatto di domanda ed offerta: da una parte la richiesta di sballo, dall'altra la complicità di esercenti senza scrupoli che stipano i ragazzi in locali stracolmi ogni oltre limite di capienza, pronti a chiudere un occhio o a violare ogni tipo di regola per mettere in tasca profitti e reggere il passo con le tasse.
 
Secondo i calcoli della Silb, l'Associazione Italiana Imprese di Intrattenimento, il giro d'affari dei locali abusivi è quantificato in un miliardo di euro. E ha ormai superato quello delle imprese regolari che si fermano a 850 milioni. Ed è proprio nelle disco mascherate che tutto diventa possibile. Mancano nella maggior parte dei casi i requisiti minimi di igiene e sicurezza. E il regime fiscale favorevole, incoraggia nei circoli privati ogni tipo di abuso: si tratta di realtà che non pagano Imu, Irpef e Iva, beneficiano di una riduzione sui diritti Siae, non sono obbligate a rilasciare lo scontrino fiscale all'ingresso o per le consumazioni e non sono obbligati a tenere un registro di cassa. È anche per questa forma di concorrenza sleale, che gli esercenti regolari forzano a loro volte le regole. Una corsa al ribasso, che ha moltiplicato le violazioni. E che ha portato in pista fino alle sei del mattino, Carbonia docet, persino i dodicenni. Per restare alla cronaca recente, le irregolarità sono la regola. Locali pieni di zeppi di under 18, ma anche pieni zeppi di alcol free. Proprio quanto emerso non più tardi di tre giorni fa a Terni. Dove un blitz della polizia ha rivelato che in tutti i locali della movida, cocktail e superalcolici continuavano a essere serviti anche tra le 3 e le 6 del mattino in violazione della legge, e senza un preventivo accertamento dell'età dei richiedenti.

Tra gli under 18, l'alcol tira tantissimo. L'Istat racconta che sono due su dieci quelli che ne fanno uso, di cui molti sono habitué giornalieri. Un milione di ragazzi a rischio, che spesso finiscono in ospedale talvolta in coma etilico, nel bel mezzo della serata di sballo. Il 17% delle intossicazioni da alcol che arrivano al pronto soccorso riguarda under 14. Sono pochissimi i locali che accertano l'identità dei ragazzi prima di servire loro dell'alcol. E quando succede, ci si mette di mezzo lo zampino di una moda in rapida diffusione: quella di falsificare i documenti come a Imperia, dove è stato scoperto un traffico di carte d'identità fasulle per gli under 18, gestito da liceali. Idem a Modena, dove il KYI Club di Baggiovara è da anni nel mirino della prefettura per una serie di furti, e dove tempo fa si è ricorsi all'uso di spray urticante, proprio come accaduto nella tragedia di Ancona.

Chi vuole farsi un'idea del fenomeno, può trovare qualche spunto nell'ultima relazione al Parlamento sullo stato delle tossicodipendenze, dove emerge che la metà della cocaina consumata viene reperita nei locali del divertimento. Un esempio per tutti è il Mind Club di Empoli, una discoteca in cui pochi mesi fa i militari sequestrarono droga già suddivisa in dosi, nascosta nei pressi di un'uscita di sicurezza del locale abitualmente frequentato da minori che facevano uso di stupefacenti. La droga è un richiamo irresistibile per la criminalità organizzata: era il giugno scorso, quando nei pressi della disco milanese El Besito, due giovani appartenenti a una gang sudamericana hanno colpito quasi a morte con un coltello un pusher rivale. Panico, dissoluzione, spavento. Nulla da fare? Qualche spunto utile arriva dal regolamento siglato di recente dalla questura di Roma e i locali della movida dell'Eur: addetti alla sicurezza addestrati per gestire l'afflusso e il deflusso dei clienti, ingresso vietato agli under 18, presentazione dei documenti all'ingresso, controllori all'interno della sala che vigilano sugli eventi. Chi sgarra viene segnalato alla Polizia, e allontanato.

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