X Factor chiude, Anastasio sfida Naomi e Bowland

X Factor chiude, Anastasio sfida Naomi e Bowland
di Enzo Gentile
Giovedì 13 Dicembre 2018, 11:00
5 Minuti di Lettura
Se i numeri dicessero tutto, questa di «X Factor» sarebbe l'edizione da record, da portare ad esempio. Nella finale che stasera si giocherà davanti agli spalti gremiti del Forum, si giocheranno la vittoria il favorito Anastasio, ventunenne rapper di Meta di Sorrento, la napoletana Naomi, la sarda Luna e la band iraniano-fiorentina dei Bowland: per tutti è già un grandissimo successo essere arrivati al traguardo finale, ma il bello, e il difficile sta proprio nell'ultimo metro della gara, in onda dalle 21,15 su SkyUno e, in chiaro, su Tv8: il risultato dovrebbe giungere ben dopo la mezzanotte.

Intanto a Sky lavorano, e brindano sulle cifre, parlando di 3.400.000 spettatori medi a puntata, con un pacchetto di 47 milioni di voti fino alla semifinale, circa il 50% in più dello scorso anno. E se nella fascia di utenza sotto i 19 anni il talent show è sempre nella Top 3 del giovedì sera, anche dal fronte discografico le premesse sono invitanti, con circa 16 milioni di streming, per gli inediti, totalizzati sinora da Spotify, decisivo alleato del programma. Stasera tra le sorprese degli autori, del regista e dello scenografo, impegnati a divertire una volta di più, anche un bel parco ospiti, con i Muse, Ghali, Thegiornalisti e soprattutto Marco Mengoni, finora l'ex vincitore di «X Factor» che ha fatto più strada, che duetterà con ognuno dei concorrenti.
 
Secondo le proiezioni e le previsioni, il favorito dovrebbe essere Anastasio, ma come suggerisce la storia, anche a «X Factor» non sempre i pronostici ci azzeccano: nel 2017 la vittoria andò a Salvatore Licitra, partito come outsider, mentre poi la fortuna dal vivo e su disco avrebbe baciato i Maneskin. (Marco) Anastasio, punta di diamante della squadra guidata da Mara Maionchi, dopo aver riletto alla sua maniera De Gregori e Battiato, Fossati e Pink Floyd, punta su «La fine del mondo», originale mix tra rap e dintorni: «Io credo di avere fatto e dato il massimo», racconta lui, «ora non credo di dover dimostrare più nulla e partecipo con la consapevolezza del valore di quanto ho scritto. Mai avrei immaginato che quanto stava uscendo dalla mia penna sarebbe diventato un video per poi essere cantato in un'occasione come questa. No, non sento la pressione, sono fiducioso e so di essermi enormemente arricchito come persona e come artista, in questi mesi». Stasera, per tifare per lui che snocciolerà anche «Generale», «Se piovesse il tuo nome» di Elisa e «Another brick in the wall». A sostenerlo a distanza ci sarà l'intera comunità di Meta, la cittadina della costiera dove il ventunenne abita con i genitori Teodoro e Angelina, e le sorelle, e dove è già scoppiata l'Anastasiomania. In paese tira aria da finale dei mondiali di calcio: il sindaco Giuseppe Tito ha fatto montare un maxischermo in piazza Vittorio Veneto e invitato i cittadini al televoto. Il tutto in coincidenza con la festa di Santa Lucia: «Messa alle 19, poi tutti sintonizzati su Sky Uno per sostenere il nostro concittadino».

Il rapper sarrista è dato a 1,50 dai bookmaer, che, dopo le ultime due strepitose performance, hanno visto crollare la quota di Naomi, passata da 15 a 4. Perché la gara non si risolva in un duello napoletano occhio ai Bowland, dati a 3, mentre sembrerebbe senza speranze la piccola Luna, ancora a 15.

La ventiseienne Rivieccio è cresciuta davvero molto nelle ultime settimane, forte della sua vocalità da soprano pop più che della guida di Fedez, di un vincente look urban più che dell'inedito «Like the rain (Unpredictable)»; tra i quattro finalisti è quella che più ha variato stile e personaggio, presentatasi con una formazione classica ha poi esplorato sonorità e linguaggi molto diversi. «È vero, il mio è stato un percorso di novità e scoperte personali importanti», conferma lei, napoletana diplomata in conservatorio a Salerno. «Sono felice di aver conosciuto parti di me insospettate, sia caratteriali che professionali. Non so che direzione prenderò in futuro, ma questa è stata un'esperienza fondamentale, che adesso voglio godere fino all'ultimo istante. Credo di essere stata premiata dal pubblico che ha capito il mio stato d'animo e la genuinità del mio approccio nel fare cose belle e nuove».

Pericolosa la concorrenza di Bowland (capitanati da Lodo Guenzi, il vocalist dello Stato Sociale salito a bordo in corsa per rimpiazzare Asia Argento), meno quella della giovanissima Luna, sedici anni, pupilla di Manuel Agnelli, alle prese con l'inedito «Los Angeles».

Intanto, da domani, proclamato il vincitore (con il solito corollario di non capire ben quanto valga, in termini canori, la vittoria a «X Factor», visto che la gran parte dei vincitori è rientrata nel mucchio selvaggio dei carneadi), ci si comincerà a interrogare sul futuro del talent show, per l'edizione 2019 ancora confermatissimo su Sky: chi invece non sarà più della partita sembrerebbe la compagine dei giudici. Agnelli e Fedez hanno già annunciato ufficialmente il loro abbandono, mentre pare che neppure Guenzi e la Maionchi torneranno al tavolo delle sentenze. Cosa succederà? Nils Hartman quale responsabile di questo comparto dell'intrattenimento Sky, prova a scacciare le nubi: «La nostra missione è quella di stupire, ci piace scompaginare i piani e se l'Italia è la nazione in cui X Factor funziona meglio una ragione ci sarà. Ancora non abbiamo avuto il tempo di affrontare le questioni, da gennaio le risolveremo una per volta. Intanto godiamoci la festa, poi ci penseremo». Tra le voci, ma sembra una boutade, c'è persino quella di un ritorno dietro la scrivania di Asia Argento, quest'anno partita benissimo e poi travolta dall'autogol in tempi di MeToo. Ma i soliti bookmaker (ma c'è davvero gente che scommette su queste cose?) accettano puntate anche su J-Ax, già in un ruolo omologo a «The voice», un ritorno di Morgan o Elio, e le new entry Tommaso Paradiso dei Thegiornalisti, Carl Brave e Giusy Ferreri (lanciata proprio da «X-Factor»).
© RIPRODUZIONE RISERVATA