Movida di Natale, l'ira dei napoletani: «Stop a musica e tavolini»

Movida di Natale, l'ira dei napoletani: «Stop a musica e tavolini»
di Mariagiovanna Capone
Sabato 22 Dicembre 2018, 08:00 - Ultimo agg. 23 Dicembre, 10:16
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Video, foto, denunce, richieste di aiuto. Il 24 dicembre è visto dai residenti di Chiaia come una data drammatica e non come l'inizio delle festività natalizie. Il caos generato da migliaia di persone che in un fazzoletto di asfalto rendono difficoltoso anche solo camminare e raggiungere i portoni di casa, sta mettendo a dura prova i nervi di chi vive nella zona dei baretti. Il comitato Chiaia Viva e Vivibile teme per l'incolumità dei residenti, così come per i commercianti che nelle ore diurne (la festa della Vigilia inizia a mezzogiorno) restano nei loro negozi vuoti perché i clienti non riescono a farsi largo tra la folla. Timori che esterna anche il presidente della Municipalità 1 Francesco de Giovanni, che ha scritto a sindaco, prefetto e questore chiedendo una serie di «misure straordinarie per evitare tragedie» e da cui non ha avuto nessuna risposta. Stesso iter dei condomini del civico 24 di via Bisignano che hanno inviato alcuni video dello scorso anno, nonché di risse che avvengono ogni fine settimana e temono possano esserci anche lunedì. Alle richieste di comitati, residenti e Municipalità, l'amministrazione comunale ha risposto con una delibera sindacale firmata dal vicesindaco Enrico Panini, in cui l'unico provvedimento preso è quello di vietare la vendita di bevande in vetro e lattine.
 
La Vigilia di Natale ai Baretti di Chiaia è ormai un classico. Dalle 12 alle 19, i locali con i loro brunch pre-cenone richiamano migliaia di persone al punto da non poter camminare, e con vie di fuga intasate può esserci il rischio che qualcuno si faccia male o, in caso di emergenze, non si riesca a rispondere in tempo a una chiamata di soccorso. Il Comitato Chiaia Viva e Vivibile ha inviato una lettera alle istituzioni, esternando una «seria preoccupazione, soprattutto dopo i fatti tragici nella discoteca di Corinaldo». E lo stesso ha fatto il presidente della Municipalità 1 Francesco de Giovanni con una missiva «urgente» cui non è seguito nessun provvedimento tra quelli richiesti.

Oltre alla «delocalizzazione di quello che è ormai un evento», proposto da Caterina Rodinò, il presidente de Giovanni ha avanzato altre idee per evitare tragedie. «Con tutte quelle persone presenti è impossibile garantire anche solo il passaggio di mezzi di soccorso, e nonostante le nostre richieste, non è stato effettuato nessun intervento» precisa.

«Chiediamo che in quel giorno siano sospese le concessioni di suolo pubblico in tutta l'area dei baretti, togliendo quindi l'ingombro dei tavolini, di vietare la musica, che sommata al vociare continuo di migliaia di persone è davvero insopportabile per tutte quelle ore ai residenti, e siano individuate vie di fuga in caso di emergenza».
 


L'amministratore del condominio di via Bisignano 24 ha inviato anche lui una lettera alle istituzioni allegando foto e video impressionanti di risse notturne che coinvolgono decine di giovani. La paura è tanta, soprattutto dopo i fatti di Torino e Corinaldo. «Ogni week-end c'è una scazzottata» racconta Giancarlo Attena che mostra i video eloquenti ripresi davanti al portone di questo stabile tra i più vessati dalla movida selvaggia. «Se dovesse essercene una simile lunedì, è chiaro che le forze dell'ordine non potrebbero intervenire. Di chi sarà la colpa se dovesse accadere qualcosa di tragico? L'amministrazione comunale ha trasformato il centro nella peggiore periferia invece che le periferie in luoghi vivibili. Nessuno tutela la nostra incolumità e noi quel giorno saremo sequestrati in casa nostra».

I gestori dei baretti di Chiaia provano a trovare una soluzione anche per la loro incolumità e dei clienti. «La preoccupazione c'è, trattandosi comunque di un evento che attira molte persone» ammette il presidente Aldo Maccaroni. «Stiamo valutando, come già fatto lo scorso anno, di mettere un'ambulanza in posizione strategica per fronteggiare eventuali emergenze.
Noi più che impegnarci a far pulire la strada dopo i festeggiamenti, mettere l'ambulanza e prestare la massima attenzione affinché non avvengano fatti incresciosi, non sappiamo cos'altro fare. Da tempo - conclude - abbiamo chiesto agli organi preposti di vietare l'accesso ai motorini che sono, a nostro avviso, una delle fonti di pericolo».

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