Napoli, a Castel Capuano il museo della mala: «Sarà simbolo della cultura della legalità»

Napoli, a Castel Capuano il museo della mala: «Sarà simbolo della cultura della legalità»
di Luigi Roano
Lunedì 24 Dicembre 2018, 08:30
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La data di consegna dei lavori è maggio 2020, ma molto prima Castel Capuano svelerà ai napoletani pezzi della sua nuova vita. Sono già quasi ultimati, per esempio, i lavori della rampa di accesso - sarà consegnata entro febbraio - e sta a buon punto l'intera progettazione che vale 5 milioni, tutti soldi arrivati grazie al «Grande progetto centro storico Unesco». Castel Capuano è uno dei più antichi castelli della città, con i suoi quasi mille anni di storia ha visto re e regine ma gli ultimi 500 anni è stato il Palazzo di Giustizia della città ed è stato attraversato da delinquenti di ogni tipo e anche da grandi principi del foro. Il progetto che è stato messo in piedi è quello di un percorso pedonale interno aprendo le corti per esporre i «corpi di reato», vale a dire gli strumenti utilizzati da ladri, assassini, malviventi, camorristi protagonisti dei processi.
 
Il sovrintendente Luciano Garella, l'architetto Amalia Scielzo e l'assessore all'Urbanistica del Comune Carmine Piscopo stanno curando il restauro e il percorso con i «corpi di reato». L'assessore è soddisfatto: «Si definisce un nuovo ingresso a est che collega la stazione e Porta Capuana riqualificata rivivificando l'antico castello e il tessuto circostante. E poi con il Grande progetto Unesco dal duomo ai tribunali passando per piazza Mercato c'è una grande valorizzazione della città». Nella sostanza, Castel Capuano assurge a simbolo della cultura della legalità: «È prevista - spiega Piscopo - la libera apertura al pubblico dell'area dei cortili, al piano seminterrato ed al piano terra, al fine non solo di integrare l'edificio al tessuto urbano ma di attribuire al monumento non il ruolo di barriera da aggirare ma quello di attraversamento mediante un accesso privilegiato e qualificato all'area del centro antico, diventando così un elemento di collegamento urbano tra Porta Capuana e il decumano maggiore».

Si chiamerà «Museo didattico dei diritti e delle regole», dedicato all'esposizione dei «corpi di reato» quali banconote contraffatte, armi da fuoco, autoradio rubate, sculture di ceramica utilizzate per nascondere stupefacenti, e molto altro ancora. Del resto nella città della camorra il materiale non manca: è prevista al riguardo l'attivazione di laboratori didattici, rivolti ai giovani delle scuole, con l'obiettivo di «innescare processi più estesi di conoscenza e valorizzazione della città e in particolare del centro storico», si legge nella scheda del progetto. Lo spazio sarà munito anche di aule dedicate all'accoglienza dei visitatori, infopoint, laboratori didattici e multimediali che potrebbero interessare soprattutto rivolti ai giovani e alle scuole. Il progetto di riqualificazione del complesso prevede, inoltre, la liberazione dei fronti della scala angioina e la riconfigurazione dell'emiciclo previsto nel progetto originario con un elemento scultoreo centrale: la Cappella delle carceri del XVI secolo e delle carceri storiche, tra cui la cella del Settembrini, l'eliminazione delle superfetazioni con la riconfigurazione delle volumetrie originarie e la valorizzazione delle torri meridionali del castello, la realizzazione dell'accesso agli ambienti sotterranei per consentire la fruizione delle preesistenze archeologiche.

Come accaduto per i lavori della metropolitana scavando sono venuti fuori materiali di interesse archeologico. Soprattutto adiacenti la Cappella delle carceri e nel locale delle carceri, sono emersi «aspetti architettonici, storici e artistici del monumento, prima non valutabili, che hanno reso necessaria la redazione di alcune modifiche progettuali tuttora in corso».
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