Vico Equense, i pescatori «spazzini» del mare con il progetto «Fishing for litter»

Ambiente
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di Antonino Siniscalchi
Mercoledì 2 Gennaio 2019, 15:57
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VICO EQUENSE - I pescatori diventano «spazzini» del mare. O almeno, nel tirare le reti a bordo cariche di pesci, hanno fatto anche questo. Accade nei Comuni di Massa Lubrense, Sant’Agnello, Piano di Sorrento e Vico Equense, con il progetto «Fishing for litter» al centro di convenzioni e collaborazioni con l’Area Marina Protetta di Punta Campanella, nell’ambito del bando della Città Metropolitana di Napoli, finalizzato alla pulizia dei fondali e degli specchi acquei. Le due attività programmate e pianificate nel mese di ottobre sono state realizzate nel corso dei mesi di novembre e dicembre. La pulizia degli specchi acquei è stata svolta con la partecipazione attiva dell’Ente gestore dell’Area Marina Protetta di Punta Campanella, e la partecipazione delle cooperative di pesca. Fino a ieri, infatti, i pescatori erano costretti a ributtare in acqua i rifiuti di plastica pescati durante l'attività ittica: la legge, per quanto assurdo possa sembrare, li rendeva produttori di rifiuti se li avessero condotti a riva. Con questo progetto, invece, hanno avuto l'opportunità di portarli in porto, destinandoli al riciclo, e contribuendo così a liberare l'ambiente marino dalle plastiche. La campagna, «Fishing for litter», che ha coinvolto l’amministrazione comunale di Vico Equense, attraverso l’assessorato al Demanio, guidato da Angelo Castellano, è stata attuata da otto barche della cooperativa San Francesco di Paola. I pescatori durante la loro attività hanno differenziato anche i rifiuti che accidentalmente sono stati intrappolati nelle loro reti. L’attuazione di questa campagna di rimozione ha avuto il duplice obiettivo di contribuire al miglioramento della qualità dell'ambiente marino a livello locale e di promuovere misure concrete di sensibilizzazione dei pescatori e degli stakeholder del settore per limitare l'abbandono volontario e la perdita accidentale dei rifiuti e degli attrezzi da pesca in mare. Questa iniziativa, che ha trovato sponda nell’Area Marina Protetta di Punta Campanella, è nata da un suggerimento della Fondazione Angelo Vassallo, il sindaco pescatore di Pollica, nel salernitano, ucciso dalla criminalità organizzata nel 2010.
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