Sanità, il ministro Grillo nella bufera tra scienziati schedati e spoils system al ribasso

Sanità, il ministro Grillo nella bufera tra scienziati schedati e spoils system al ribasso
di Mario Ajello
Martedì 8 Gennaio 2019, 08:00 - Ultimo agg. 10:41
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Lo spoils system si può fare, basta farlo bene. Nella sanità lo usò Rosy Bindi, solo per fare un esempio. E rientra, non sempre e non per tutto, nella facoltà di chi arriva al potere sostituire in certe mansioni di responsabilità chi c'era prima. Il problema è che grandi luminari della scienza e della sanità d'impronta M5S non ce ne sono (anche se la ministra Grillo dice che il colore politico non conta: «Noi premiano la meritocrazia») e in più schedare gli scienziati sulla base delle loro preferenze partitiche non è politicamente corretto. E infatti s'è scatenata la bufera sul presunto «dossieraggio», così lo chiama il Pd che vuole la testa della Grillo (lei: «Ho solo chiesto qualche informazione sugli ex membri del Consiglio) ma forse anche le indagini sui professori, se proprio vanno fatte, andrebbero fatte bene. E invece quelle del papello Grillo - uscito per mano di qualchen parlamentare pentastellato scontento per non avere avuto dalla ministra la carica o gli incarichi cui aspirava? - contengono svariate inesattezze politico-biografiche su tre docenti famosi: l'ex vicepresidente del CCS, Elio Cardinale, di cui si fa notare che è sposato con la magistrata Anna Maria Palma (che lavorava con Schifani da presidente del Senato e non da ministro); il prof. Francesco Bove, che mai ha collaborato con il quotidiano indicato nella schedatura; e Antonio Colombo, luminare di cardiologia che non è vero che ha operato Berlusconi nel 2006 per la sostituzione della valvola aortica.
 
Per questo e per molto altro, non è un periodo di grande spolvero per la ministra Grillo. C'è chi la paragona a Toninelli. Di fatto, dopo le dimissioni-scandalo del presidente dell'Istituto superiore di sanità, Walter Ricciardi, non in linea con i dettami del grillismo sanitario, ieri è stato nominato il commissario di questo organo cruciale. Sorpresa: è un pro-vax, un vaccinista. E questo scatenerà altre polemiche, contro il ministro, da parte dei vaccinisti che dicono che lei ha tradito, per opportunismo governativo, la fede anti-scientifica che professava prima. Il prescelto è Silvio Brusaferro, ordinario di Igiene e Medicina preventiva e direttore del Dipartimento area medica dell'università di Udine. Con svariate esperienze all'estero. Lui ringrazia, la Grillo esulta: «Il commissario assicurerà l'operatività in vista della nomina del presidente che sarà effettuata sulla base dei curricula». La Grillo incalza: «La scelta del nuovo presidente dell'Iss avverrà nel segno della competenza e dell'indipendenza, come nei mesi scorsi per l'incarico di dg dell'Agenzia del farmaco, l'Aifa». Da dove per dissensi politici si era dimeso il presidente, Stefano Vella, e dove senza un vero bando pubblico (l'invocata trasparenza quindi non c'è?) è stato scelto, al posto di uno scienziato di chiara fama, Mario Melazzini, che la Grillo da parlamentare M5S non ancora ministra attaccava con forza, Luca Li Bassi, con un passato nell'agenzia neozelandese del farmaco e varie altre esperienze tra cui quella all'agenzia atomica. Un brava persona, lo descrivono nell'ambiente: ma non un super-scienziato. E comunque l'Aifa non era mai stata toccata dallo spoyls system: così come il Consiglio superiore della sanità, in cui l'ultima ministra del centrosinistra, Beatrice Lorenzin, lasciò i componenti originari fino alla scadenza naturale del mandato. Al CCS la Grillo deve fare molte nomine. E dopo il traghettatore all'Istituto superiore di sanità, come possibile presidente (ma dipende dalle virtù meritocratiche!, è la linea ministeriale) qualcuno dice che potrebbe andare il professor Vittorio Demicheli ma qualcun altro sostiene che non ci riuscirà per via del curriculum poco pesante. Comunque è un medico descritto come non proprio No Vax - altro, alto, tradimento della Grillo, di nuovo? ma debolmente Pro Vax. Per intendersi, è quello che ha inventato l'«obbligo flessibile» per i vaccini nelle scuole.

Intanto il Ricciardi che ha lasciato in chiave anti-grillina l'ISS diventerà - come annunciato ieri da Nicola Zingaretti - consigliere (a titolo gratuito) per la ricerca e l'innovazione della Regione Lazio.

Il Pd si inserisce così nella difficoltà che sta attraversando la Grillo.

Una ministra che, ai tempi dei governi Letta, Renzi, Gentiloni, attaccava sulla sanità con il supporto di certa vecchia sinistra, sindacalizzata che le forniva materiale tecnico-polemico. E ora è ancora quello (il grillismo è ancora tutto da inventare in campo medico-politico) il milieu di riferimento della Grillo: la vecchia sinistra. Coniugata però a certa impronta ex An da cui derivano diversi collaboratori.

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