Guerra dei loculi nel Veusviano,
protesta contro i lavori al cimitero

Guerra dei loculi nel Veusviano, protesta contro i lavori al cimitero
di Aniello Sammarco
Venerdì 11 Gennaio 2019, 10:21
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I nuovi loculi e monumenti in fase di ultimazione al cimitero di Torre del Greco scatenano le polemiche. E i cittadini che ritengono lesi i loro diritti si dicono pronti a presentare un esposto. Di contro, l'amministrazione pare disposta a prendere in considerazione l'ipotesi di variare il progetto, ma solo per la realizzazione dei nuovi sarcofaghi, quelli già messi al bando ma non assegnati e per i quali dunque occorrerà procedere con una nuova gara. Non c'è pace al camposanto: archiviate le proteste per i furti, a prendere il sopravvento in questi giorni è la protesta di decine di cittadini in merito alla realizzazione delle nuove opere destinate a ospitare i resti mortali. A suscitare la polemica sono le collocazioni scelte per alcune di queste strutture: cappelle e sarcofaghi infatti stanno sorgendo a ridosso di altre strutture preesistenti e dove da anni si trovano i resti di diversi torresi.

LA PROTESTA
È il caso del compreso nicchiario nella parte bassa del cimitero, non lontano dalla scalinata posta di fianco alla chiesa madre. Qui tra gli altri si trova il loculo occupato da Marianna Gaudino, deceduta 25 anni fa a causa di un intervento chirurgico per il quale i medici sono stati condannati in sede civile. A protestare i genitori, che da un giorno all'altro hanno visto sorgere una cappella nell'area antistante il loculo di famiglia: «Uno scempio - commenta Michele Gaudino, che con la moglie Teresa è tra i più strenui oppositori degli interventi - ci hanno tolto l'aria. Nostra figlia così non vedrà mai più la luce del sole. E come se non bastasse, appena piove l'acqua che una volta non sfiorava la struttura, va ora a finire sui loculi».

 

Come se non bastasse, secondo le notizie in possesso dei coniugi Gaudino, alle strutture in fase di realizzazione in zona se ne dovranno aggiungere altre. «Sono quelle relative a quaranta sarcofaghi già inseriti nel precedente bando e che poi non sono stati assegnati per mancanza di richieste - prosegue Michele -. Pare che per questi sia in itinere un nuovo bando, come ci hanno confermato anche dal Comune. Sì, perché della nostra protesta è stato informata anche l'amministrazione, attraverso il responsabile del cimitero e l'assessore». Per ora i cittadini hanno convinto l'ente a fermare temporaneamente i lavori, che però a breve riprenderanno.

Poco distante c'è il loculo dove riposa Dino, il figlio di Consiglia Di Dato, morto a soli 21 anni in un incidente stradale avvenuto nel 2009. Dal suo lato i lavori non sono ancora iniziati, ma gli interventi per favorire la realizzazione delle opere hanno portato già all'abbattimento di tre alberi: «Dal Comune dicono che erano malati - precisa la donna -. Sta di fatto che per anni ho chiesto agli uffici preposti di trovare una soluzione alla continua caduta di materiale da quegli alberi e mi hanno sempre detto che dovevano restare lì».

Del caso è stata informata anche l'assessore con delega al cimitero, Monica Ascione, che si è subito mostrata disponibile con i cittadini, svolgendo con loro un sopralluogo nelle aree interessate. «Come amministrazione - spiega - abbiamo dato piena disponibilità a rivedere il piano di realizzazione delle opere cimiteriali per quanto riguarda il futuro bando. Ma per i loculi e le cappelle già in fase di ultimazione, che sono in piena regola con le norme e con il piano regolatore, i cui lavori sono stati assegnati dalla passata amministrazione, credo ci sia poco da fare».
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