Napoli, triplo raid con la creolina,
chiuso il De Nicola: l'ira delle mamme

Napoli, triplo raid con la creolina, chiuso il De Nicola: l'ira delle mamme
di Mariagiovanna Capone
Venerdì 11 Gennaio 2019, 08:53
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A dicembre c'erano state due irruzioni con un gruppo di giovani incappucciati che avevano distrutto suppellettili e messo a soqquadro l'Istituto Superiore di istruzione secondaria «De Nicola» per impedirne le lezioni. Ora, dopo la pausa natalizia, ci hanno riprovato con il più classico degli atti vandalici: la creolina. Per tre giorni consecutivi, da lunedì a mercoledì, ci sono state irruzioni con spargimento di «ingenti quantità di creolina» da non permettere l'ingresso a scuola per nessuna classe. Il preside Stefano Zen si è quindi visto costretto a sospendere le lezioni per tutta la settimana e la prossima apertura della scuola agli studenti è per lunedì 14 gennaio. Sempre se non ci saranno altre brutte sorprese. Il rischio purtroppo è sempre alto, poiché parte dell'edificio scolastico è interessato da una ristrutturazione, con un cantiere non custodito che diventa una via di accesso per i malintenzionati. Dietro questi episodi ci sarebbe un gruppo di studenti esterni «mercenari» che agirebbe dietro pagamento, come emerso il mese scorso dopo che alcuni ragazzi confessarono un giro di «collette» estorte dietro minacce. Anche questi nuovi episodi sono stati denunciato dal dirigente scolastico, oltre che per vandalismo anche per interruzione di pubblico esercizio. Molti genitori ovviamente non sono affatto contenti per le continue interruzioni e si stanno organizzando una colletta per acquistare un sistema di videosorveglianza.

LE NUOVE IRRUZIONI
Lunedì per il ritorno a scuola dopo la pausa natalizia, all'Istituto Superiore di istruzione secondaria «De Nicola» c'è stata l'acre scoperta. Parte della scuola era satura di creolina, e il dirigente scolastico ha interdetto l'ingresso. Il giorno seguente lo stesso copione, mentre mercoledì mattina la quantità di creolina versata negli ambienti era tale da non permettere l'ingresso neanche al personale con mascherina. «I locali del nostro edificio scolastico, in particolare quelli ubicati al primo piano, sono stati oggetto di gravi atti di vandalismo con versamento di quantità non esigue di creolina» spiega il preside Stefano Zen. «Premesso che questo grave atto è attualmente trattato dagli organi di polizia, è in atto una bonifica dei locali scolastici a opera di una ditta specializzata». Ignoti gli autori dell'atto vandalico che, se individuati dalle forze dell'ordine, potranno essere accusati di danneggiamento aggravato, invasione di edifici pubblici e interruzione di pubblico servizio.

LE FAMIGLIE
Decine le famiglie che stanno iniziando a perdere la pazienza. «Fino a quando si potrà accedere all'istituto così facilmente e vandalizzarlo, questi eventi non termineranno e il prezzo più grosso lo pagheranno i nostri figli che avranno una formazione molto mediocre» scrive Laura sul gruppo dedicato alla scuola. Le fa eco Silvia, che lancia la proposta di «pagare un contributo volontario a patto che venga devoluto per l'installazione di telecamere. Noi genitori uniti possiamo pretendere che sia fatto qualcosa di concreto per garantire la sicurezza dell'istituto e la continuità didattica per i nostri figli».

MERENDA DA CASA
Intanto, si risolve il problema della refezione scolastica nella Municipalità 1 con il via libera al panino. Ieri il presidente Francesco de Giovanni ha incontrato tutti i dirigenti scolatici degli istituti statali e comunali ed è stato deciso che in attesa del ripristino del servizio comunale, garantiranno alle famiglie la possibilità di portare una merenda rinforzata da casa, oppure per i più piccini, le famiglie potranno usufruire di ditte esterne, ovviamente munite di tutte le certificazioni, per assicurare un pasto caldo. E sul nodo del riscaldamento nei plessi spento di pomeriggio, arriva la provocazione del presidente della commissione Scuola del Comune, Luigi Felaco: «Se l'amministrazione non riesce a riscaldare i più deboli per problemi economici, spenga i termosifoni alla giunta e al Consiglio».
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