Refezione flop a Napoli, caccia a chi getta il cibo in strada

Refezione flop a Napoli, caccia a chi getta il cibo in strada
di Luigi Roano
Domenica 13 Gennaio 2019, 08:00 - Ultimo agg. 15:00
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Cibo scadente, appalti lenti, genitori infuriati, l'assessora Annamaria Palmieri che vuole fare luce sul cibo gettato in strada, il sindaco Luigi de Magistris che scarica sul «meccanismo farraginoso» delle gare e i consumatori pronti a fare intervenire la Procura pur di fare chiarezza. La cifra politica della refezione scolastica dà un solo risultato: è una bagarre. Il tema - trattandosi di bambini - scatena molte sensibilità. Malgrado ogni anno, e da parecchi anni, la questione degli appalti per la refezione conquisti sempre più spazi nella cronache giornalistiche. Come stanno dunque le cose? E come se ne esce?
 
De Magistris inquadra la situazione in questo modo: «Il Comune sta facendo il massimo dal punto di vista politico. Ha garantito sempre servizi di qualità, non abbiamo mai fatto mancare il nostro sostegno politico, economico, finanziario e istituzionale». Per l'ex pm il tema refezione esiste: «Poi capita qualche volta che ci può stare qualcosa che non dipende dalla parte politica, dipende dalle leggi del nostro Paese come le gare o come quello che è accaduto nella I Municipalità che non dipende certo da noi». E ancora: «Il nostro impegno sarà massimo anche in un momento di massima difficoltà, anche quando nelle altre città chiudeva la refezione o era di bassa qualità noi abbiamo innalzato sempre la qualità. Laddove ci sono stati disservizi siamo intervenuti». Il disservizio, è innegabile, c'è e le lamentele arrivano un po' da tutte le Municipalità, non esiste sopo il caso Chiaia.

Come avviene in questi casi sono le associazioni degli utenti a scendere in campo e anche a fare passi concreti per fare aprire inchieste da parte dell'Autorità giudiziaria. È il caso dell'associazione «Noi consumatori» dell'avvocato Angelo Pisani. «Chiediamo un'indagine conoscitiva su segnalazione dei genitori dei bambini che rilevano problemi in tutti i quartieri e anche al Vomero e Fuorigrotta. Costi raddoppiati oltre che disagi per le famiglie mentre ai quartieri Chiaia e Posillipo il servizio non è ancora partito nonostante la gara sia stata aggiudicata». Pisani spiega: «Faremo un esposto in Procura per capire come mai queste gare non si assegnino. Anche se crediamo che basti un tavolo di concertazione concreto tra tutte le parti in campi per tornare alla normalità».

L'assessora Palmieri sui pasti gettati in strada è furiosa: «Lungi da me pensare che si tratti di un falso dolosamente organizzato, non saprei davvero immaginare da chi, ma considerato che nelle scuole il cibo arriva in grossi contenitori sigillati ed è somministrato con lo scodellamento nei piatti personali dei bambini, risulta impossibile comprendere come il cibo possa essere finito sulla pubblica via. Se partita da una scuola, l'azione sarebbe di una gravità inaudita, da denunciare, anche per le conseguenze ambientali ed igienico sanitarie a cui sarebbero esposti i cittadini tutti». L'assessora vuole vederci chiaro: «Invierò a tutte le scuole della Quinta municipalità richiesta di informazioni in loro possesso sui fatti denunciati, perché so come esse siano attente in genere a vigilare. Nel contempo sono pronta a riunire la commissioni centrale della refezione ma anche ad allertare la commissione mensa municipale, in accordo con gli organi di governo della municipalità, per fare il punto sulle segnalazioni di disservizi e sulle contestazioni che le scuole, per il tramite dei loro organi faranno o hanno fatto, perché, lo ribadisco, ogni volta che si mette in gioco la qualità, il Comune come gli utenti, è parte lesa».
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