Caos via Marina, operai in rivolta
«Senza stipendio da alcuni mesi»

Caos via Marina, operai in rivolta «Senza stipendio da alcuni mesi»
di Pierluigi Frattasi
Lunedì 14 Gennaio 2019, 07:00
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Senza stipendio da mesi e in attesa ancora di contributi e Tfr arretrati, gli ex operai di via Marina hanno deciso di rivolgersi al ministro dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio: «Tuteli i diritti di chi ha lavorato anche di sera e nei giorni di festa. I lavori sono stati realizzati all’85%: rimossi tutti i basoli, sostituiti con l’asfalto. Venga a vedere. Si tratta di un’opera da oltre 20 milioni di euro, di cui si rischia di perdere i fondi. Crediamo ci sia un interesse nazionale affinché questo non avvenga». «Abbiamo scritto al vicepremier – spiega Luigi Di Gennaro, ex operaio e attuale custode giudiziario di un’area sequestrata all’interno del cantiere – affinché la vertenza di via Marina possa arrivare sul tavolo delle massime istituzioni, considerando l’importanza dei lavori. Di Maio faccia luce su questa vicenda». La ripresa del cantiere è ancora in stand-by. La nuova società che ha accettato di proseguire i lavori a dicembre non ha ancora firmato il contratto e attende la presentazione del piano dei lavori dal Comune, prima di iniziare. Intanto, il termine ultimo per la consegna resta marzo. Mentre il Comune studia un piano B, per collaudare solo metà strada e riattivare il tram, in modo da non perdere i fondi europei, rinviando il resto dei lavori a un secondo momento. La questione sarà al centro di una commissione Infrastrutture nei prossimi giorni.

IL SIT-IN
Gli ex dipendenti del Consorzio dallo scorso marzo hanno lasciato il cantiere, che nel frattempo è caduto nel degrado e nell’abbandono. Molti di loro avanzano però ancora pagamenti arretrati. Alcuni sono in contenzioso con l’azienda. Giovedì, una delegazione di ex operai era presente con un picchetto alla consegna delle aree al Comune. E, intanto, i lavoratori preparano manifestazioni di protesta in occasione del passaggio di consegne alla nuova ditta. «Il Comune di Napoli – attacca Massimo Sannino, della Filca Cisl – si era impegnato a farsi carico delle spettanze arretrate dei lavoratori, sostituendosi alla ditta nei pagamenti, qualora ce ne fosse stato bisogno. Ci era stata assicurata l’esistenza di una polizza assicurativa a copertura di problemi di questo tipo. Che fine ha fatto? Tra i lavoratori c’è tensione e non si escludono blocchi al momento del riavvio del cantiere. Chiediamo all’amministrazione di onorare l’impegno, perché le famiglie sono allo stremo». 

 

IL PIANO TRAFFICO
Al centro delle polemiche anche la nuova riorganizzazione della viabilità nell’area. Il cantiere è ancora incompleto, ma i cittadini lamentano molte disfunzioni nell’attuale dispositivo, soprattutto perché le rotonde non consentono la svolta in entrambi i sensi di marcia, contribuendo a congestionare il traffico. A causa del massiccio passaggio dei tir diretti al Porto, infatti, nei momenti di punta la strada è letteralmente paralizzata, bloccando spesso anche le ambulanze. «Va ripensato tutto il piano traffico – attacca Ciro Langella, consigliere delegato ai trasporti non di linea del Comune – La rotonda di Gianturco è pericolosissima, perché la segnaletica è molto carente e chi proviene da piazza Municipio, quando svolta verso Gianturco rischia di imboccare la corsia contromano. Anche se il cantiere è fermo, si possono comunque adottare dei correttivi per migliorare la circolazione».
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