Salvini: «Spero che il Festival di Sanremo non sia la Festa dell'Unità»

Salvini: «Spero che il Festival di Sanremo non sia la Festa dell'Unità»
Salvini: «Spero che il Festival di Sanremo non sia la Festa dell'Unità»
di Simone Pierini
Domenica 13 Gennaio 2019, 21:47
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«Spero che il Festival di Sanremo continui a essere il Festival della canzone italiana e non la Festa dell'Unità», ma quest'anno «a Sanremo non ci vado perchè ho le giornate impegnate». Lo dice Matteo Salvini ospite a Non è l'Arena su La7 in riferimento alla polemica con Claudio Baglioni sui migranti. «Non mi offendo mica, la mattina dopo ho fatto la doccia ascoltando 'Strada facendo'», ha proseguito il vice premier e ministro dell'Interno spiegando  che «secondo me Sanremo non deve essere un palcoscenico politico, nemmeno a favore del governo».

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«Da cittadino italiano una mia preoccupazione sono i maxi-stipendi. Non dirò che c'è un conduttore su Rai 1 che guadagna in un mese quello che io guadagno in un anno, ma secondo me qualche stipendiuccio da quelle parti va rivisto». Aggiunge  Salvini. «Non mi riferisco assolutamente a Fabio Fazio...», sottolinea sorridendo.

Sui migranti Salvini insiste. «Se l'Europa continuerà a parlare tanto e ad accogliere poco, eviterò di identificare chi arriva. Ma, ad ora, non vorrei essere costretto a farlo. Volendo, quelli che arrivano in Italia posso fare a meno di farli identificare, così possono andare dove vogliono...». Il ministro dice che domattina incontrerà il commissario europeo all'immigrazione Avramopoulos. «I fatti dicono che nel 2018 sono sbarcati quasi 100mila immigrati in meno rispetto al 2017. Domani mattina prima di andare a Ciampino, incontrerò il commissario europeo all'immigrazione, e dicò che prima di ogni arrivo, l'Ue dovrà ricordarsi di esistere e dovrà accogliere migliaia di persone che noi abbiamo accolto negli anni scorsi».
 

 

Su Cesare Battisti il ministro invita al Viminale i parenti delle vittime di Cesare Battisti. «Mi piacerebbe che già questa settimana potessero venire al ministero dell'Interno per guardarci in faccia e stringerci la mano». E aggiunge in tweet: «Chiederò domani stesso al presidente del Consiglio Conte di scrivere al presidente Macron perché la Francia ci restituisca alcuni delinquenti».
 

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