Battisti nel nuovo carcere di Oristano che ha ospitato anche Carminati

Battisti andrà nel carcere di Oristano costruito nel 2012 ma con criticità strutturali mai risolte
Battisti andrà nel carcere di Oristano costruito nel 2012 ma con criticità strutturali mai risolte
Lunedì 14 Gennaio 2019, 17:11 - Ultimo agg. 15 Gennaio, 08:15
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Scartato quello di Rebibbia per ragioni di sicurezza, per Cesare Battisti è stato scelto il carcere di Oristano. Ma di che tipo di struttura si tratta? La casa circondariale «Salvatore Soro» è di nuova costruzione, realizzata nella frazione di Massama in sostituzione del vecchio carcere di Oristano. Tra i detenuti illustri vi sono l'ex terrorista dei Nar Massimo Carminati, transitato dal carcere sardo per circa un anno, e numerosi esponenti della camorra, mafia e ndrangheta, come Vincenzo Sinagra, detto 'u Tempesta, Alfonso Caruana ritenuto il vice di Buscetta, Pietro Calvo il braccio destro di Provenzano, Francesco De Vita il capo di una delle cosche di Matteo Messina Denaro e Silvio Farao.
 

 

Inaugurata nell'ottobre 2012, ha evidenziato sin da subito diversi problemi strutturali mai interamente risolti. Ha una capienza di 260 detenuti, ma il numero viene spesso superato. La casa di reclusione è organizzata in sei sezioni, cinque delle quali destinate esclusivamente ai detenuti in regime di alta sicurezza, che sono mediamente l'85 per cento del totale, e una sola per detenuti comuni.



La popolazione carceraria è composta, in misura maggioritaria, da italiani con condanne lunghe, in regime di alta sicurezza. Non ci sono detenuti col 41 bis né collaboratori di giustizia.


Questa la descrizione che fa della struttura il ministero della Giustizia: «Inglobate nel muro di cinta si trovano i locali portineria, armeria, sala regia, e l'area rilascio colloqui. All'interno del muro di cinta si trovano, in un primo blocco gli uffici matricola, casellario, comando, servizi, e sopravitto. Nello stesso blocco, ma in un corridoio parallelo, si trova la zona adibita ai colloqui con i familiari, con gli avvocati e la sala magistrati. Proseguendo verso l'interno, prima di giungere alla zona detentiva, si trova un lungo corridoio su cui si affacciano la chiesa, un salone adibito a teatro e la palestra per i detenuti, al momento priva di arredo. La zona detentiva si sviluppa in un corpo di tre piani. Al piano terra si trovano il locale infermeria, gli ambulatori dei medici specialistici e l'area trattamentale».

«Nei tre piani sovrastanti si trovano sei sezioni detentive, due per piano. Le sezioni sono composte da venti camere detentive da un lato, e ventuno nell'altro. Le camere sono dotate di un bagno con doccia, separato dal resto del locale, e di un angolo cucina. In ogni sezione si trova una camera singola allestita a norma di legge per detenuti disabili. Ogni sezione ha un'ampia sala per la socialità ed una scala interna per accedere direttamente ai cortili di passeggio. Nella zona retrostante l'istituto si trovano i locali della cucina detenuti, lavanderia, e diversi locali, alcuni dei quali destinati ad ospitare corsi professionali. All'esterno della struttura si trova un'ampia zona verde di alcuni ettari».

La prevalenza di detenuti in regime di alta sicurezza è stata segnalata come criticità da Antigone, l'Osservatorio per i diritti e le garanzie nel sistema penale. «Tale fattore - spiegano - ha comportato una sostanziale riduzione delle attività trattamentali. L'organizzazione e la quotidianità nell'istituto prevedono uno svolgimento della giornata essenzialmente nelle sezioni detentive e sono predisposte scarse attività da svolgere. Questa penuria ha comportato nel corso del 2016 diverse proteste dei detenuti, nonché una visita del Garante nazionale, che ha individuato una serie di problematiche e delle indicazioni per la direzione».

Le proteste del 2016 sono culminate in uno sciopero della fame durato oltre venti giorni, al quale aderirono 35 reclusi dell'alta sicurezza: nel mirino il sovraffollamento e le difficoltà per gli incontri con i familiari e il magistrato di sorveglianza.
La struttura si trova in aperta campagna, a poche centinaia di metri dalle case della frazione di Massama, ed è raggiungibile con gli autobus del servizio di trasporti urbani del Comune. Può contare su un direttore, che però deve occuparsi anche della Colonia penale di Is Arenas, un comandante del Corpo di Polizia Penitenziaria, sei ispettori, quattro sovrintendenti e 136 agenti. Un organico più volte denunciato come insufficiente dalle organizzazioni sindacali del personale.

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