E45, sequestrato viadotto Puleto: pilone a rischio collasso. Allarme per il traffico da nord a sud

Viadotto a rischio crollo sulla E45, pm dispone il sequestro
Viadotto a rischio crollo sulla E45, pm dispone il sequestro
Mercoledì 16 Gennaio 2019, 11:48 - Ultimo agg. 21:34
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Un colpo durissimo nella pur costantemente tribolata storia della presunta superstrada europea (E45) che, senza pedaggio, collega la Romagna con l'Autosole a Orte dopo aver attraversato uno spicchio di Toscana e tutta l'Umbria.  È stato chiuso per rischio collasso il viadotto Puleto, per chi arriva dalla Romagna subito dopo il valico del Verghereto.

Il gip ha disposto il sequestro e la chiusura del viadotto, nei pressi di Valsavignone, in provincia di Arezzo, al confine fra Toscana e Romagna. Il provvedimento è stato richiesto dal procuratore di Arezzo Roberto Rossi nell'ambito dell'inchiesta sul cedimento di una piazzola della stessa E45 avvenuto l'11 febbraio scorso: secondo una commissione di tecnici incaricata dal pm, il viadotto sarebbe a rischio collasso. Il sequestro è stato notificato oggi dai carabinieri.




Ora bisogna vedere se questa situazione rappresenta solo l'ennesimo e provvisorio stop in questo tratto della superstrada che di super ha da sempre il numero di cantieri, i cambi di carreggiata, le uscite obbligatorie in stradine tortuose oppure l'inizio di un ripensamento su questa arteria realizzata in gran parte su viadotti. Intanto diventa immediato l'intensificarsi del traffico pesante sull'A1 in particolare tra Firenze e Bologna con il rischio di ridurre i benefici della galleria "Direttissima". Il traffico nord-sud sul versante occidentale, o proveniente dal nord est, soffrirà insomma non poco se l'E45 diventerà ancora meno scorrevole.

Il suo ruolo di alternativa all'Autosole, nonostante l'assenza di pedaggio, è impallidito in questi ultimi anni in cui il numero di cantieri, comunque sempre rilevante, è diventato insopportabile. I tempi di percorrenza sono lievitati con la velocità massima di 110 kmh è ormai riservata a pochissimi tratti: si scala a 90 e anche a 70, con relativo rischio di incappare negli autovelox sui quali negli anni i Comuni non hanno certo risparmiato. A 70 kmh su una superstrada, insomma, che pure per scenari e servizi (gpl e anche metano senza dover uscire come quasi sempre in autostrada) riservava molti vantaggi e anche qualche emozione. Vantaggi che si stemperano del tutto dopo i chilometri a passo d'uomo in coda dietro alla colonna di camion sia che si tratti di restringimento di carreggiata oppure, peggio, di un'uscita obbligatoria.  

LE DENUNCIA
Nel novembre del 2018 l'ex poliziotto Massimo Tizzi ha pubblicato sul suo profilo Facebook un video sulle stato di alcuni piloni dei viadotti di quella zona che venne ripreso anche dal Tg2.



LE ALTERNATIVE
Se nei prossimi giorni il "tappo" di Valsavignone, con conseguente uscita obbligatoria sulla viabilità ordinaria, si rivelerà troppo penalizzante per i tempi di percorrenza, non restano che le autostrade A1 e A14, soprattutto per il traffico pesante e per chi deve andare da nord a sud e viceversa. Un duro colpo anche per l'intera Umbria, anche nella vita di tutti i giorni: alternative alle E45, in questo caso non ve ne sono.
Per chi è diretto verso sud, uscita obbligatoria allo svincolo di Verghereto. Due invece i percorsi alternativi per tutti gli altri mezzi. Il primo prevede di dirigersi verso Bagno di Romagna - Badia Prataglia - Mandrioli - Pieve Santo Stefano e qui rientrare in E45. Il secondo passa da Verghereto - Balze - Pieve Santo Stefano. Percorso inverso per chi è diretto a Nord con uscita obbligatoria a Pieve Santo Stefano.  

L'ANAS
Il viadotto «era sotto monitoraggio da tempo da parte dei suoi tecnici. Le indagini e gli studi effettuati ull'opera e le ispezioni eseguite periodicamente, in relazione ai quali non sono state rilevate criticità di natura strutturale, saranno forniti alla Procura di Arezzo, al fine di valutare una possibile riapertura dell'opera, eventualmente con limitazioni al traffico». A precisarlo in una nota è l'Anas. «Si tratta di un ponte a cinque campate per circa 200 metri totali e, come rilevato già da tempo da Anas nel corso di uno specifico studio strutturale, condotto con ispezioni in situ, approfondimenti di calcolo e l'esecuzione di indagini sui materiali costituenti l'opera, presenta alcuni ammaloramenti nel sistema di appoggio, nei giunti e nei cordoli laterali e un degrado superficiale sulle pile e le spalle, con scopertura in alcune zone dei copriferri e l'ossidazione dei ferri di armatura, che tuttavia non pregiudicano la transitabilità del viadotto». Allo scopo di ripristinare gli elementi strutturali ammalorati, Anas nei mesi scorsi, si legge ancora, «ha progettato e appaltato un intervento di manutenzione straordinaria per l'adeguamento sismico e strutturale del viadotto del valore complessivo di circa 2,5 milioni di euro, nell'ambito del piano di riqualificazione della E45 attualmente in corso di realizzazione».

L'intervento di manutenzione del viadotto Puleto riguarda, in particolare, «il risanamento del calcestruzzo, il miglioramento sismico dell'opera, il rifacimento dei giunti, il rifacimento dei cordoli e l'ammodernamento delle barriere laterali di sicurezza». I lavori, si legge nella nota, «sono stati consegnati a dicembre e le attività di cantierizzazione per l'avvio dei lavori sono già in corso. Nella prima fase gli interventi riguardano il risanamento superficiale del calcestruzzo nella parte bassa dell'opera, al fine di non causare eccessive interferenze al traffico sulla E45 durante il periodo invernale. Dopo l'inverno è previsto l'avvio e il completamento delle altre lavorazioni».

L'intervento «rientra nel piano di riqualificazione dell'itinerario E45-E55 Orte-Mestre, avviato da Anas negli ultimi tre anni per un investimento complessivo di 1,6 miliardi di euro.

Si tratta del più importante investimento mai destinato a questa infrastruttura. Nel solo tratto toscano in provincia di Arezzo sono in corso o in fase di avvio lavori per un valore complessivo di oltre 50 milioni di euro che si aggiungono a quelli eseguiti negli ultimi anni su 11 viadotti per complessivi 5 km circa, che hanno quasi sempre riguardato anche l'ammodernamento delle barriere laterali di sicurezza, mentre lungo l'intero tratto toscano sono stati adeguati circa 18 km di barriera spartitraffico». Anas precisa infine che tutti i ponti e viadotti della sua rete sono oggetto di procedure standardizzate di controllo che prevedono ispezioni trimestrali da parte del personale di esercizio e un'ispezione tecnica annuale più approfondita, oltre alla normale sorveglianza quotidiana garantita dal personale su strada. Sulla base di questo processo continuo di ispezioni e controlli viene programmato il piano di interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria.

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