Luci su Napoli, parte il piano di illuminazione con 11.000 lampade

Luci su Napoli, parte il piano di illuminazione con 11.000 lampade
di Luigi Roano
Venerdì 18 Gennaio 2019, 07:00
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Servono i poliziotti, i carabinieri e tutte le forze dell'ordine ma per la sicurezza serve anche la luce. Una illuminazione che rischiari di sera e di notte le mille spigolature della città. Napoli è al buio, si ricorderà la polemica infinita per l'installazione di qualche lampada a piazza del Plebiscito e i no della Sovrintendenza. Perché quel buio dà manforte a chi non riga dritto e allo stesso tempo la piazza simbolo soprattutto d'inverno dopo le 17 diventa un deserto e terra di nessuno. Molto c'è da fare, ma il Comune - nonostante le note ristrettezze economiche e finanziarie - ha messo in campo un appalto e la possibilità di accedere a dei fondi già nel lontano 2012. Ora con l'iter esauritosi si iniziano a vedere i primi risultati. Il progetto complessivamente prevede la sostituzione di 60mila punti luce con apparecchi a Led, di 20mila sostegni vetusti, l'adeguamento di 65 cabine elettriche, l'implementazione con tecnologie smart city delle 5 gallerie cittadine, la sostituzione di 11 orologi stradali e di 2 impianti fotovoltaici. Con un risparmio energetico rispetto a oggi del 77%. Palazzo San Giacomo ha investito 65 milioni per rifare la rete e i punti luci e circa 50 per il servizio affidandosi a Citelum.
 
Luminosità, risparmio energetico, abbassamento dell'inquinamento e sicurezza sono gli assi portanti del piano di efficientamento energetico. Ad oggi sono stati eseguiti lavori per 8 milioni e mezzo e sostituiti 11mila punti luce con apparecchi a led. Il progetto complessivamente prevede appunto la sostituzione di 60mila punti luce con apparecchi a Led. «Questa amministrazione - spiega il sindaco Luigi de Magistris - nonostante le difficoltà, non rinuncia alla sua visione di città, il rifacimento e l'ammodernamento dell'illuminazione cittadina era un nostro obiettivo e sarà un risultato a consuntivo di questa esperienza amministrativa».

Il fiore all'occhiello sono le 5 Gallerie della città, al momento la nuova illuminazione, e si vede, c'è alla Galleria Vittoria, seguiranno poi le altre come la Laziale. A oggi del megappalto sono stati spesi 8,5 milioni collocando i nuovi punti luce in maniera proporzionale tra la periferia e il centro di Napoli. Per esempio nella municipalità 1 oltre alla Galleria Vittoria la nuova illuminazione è stata fatta in via Santa Lucia. Nella 4 al corso Novara, Centro Direzionale, piazza Nazionale, piazza Poderico. Alla municipalità 5 al Rione Alto. In periferia - nella 6 - via Repubbliche Marinare uno storico luogo buio dove si consumavano traffici di ogni tipo, a Barra il corso Buono Buozzi, corso IV Novembre, via Mastellone, via Bartolo Longo, viale Margherita, via delle Ville Romane, via Luca Pacioli, aree adiacenti Parco de Filippo, viale Metamorfosi. Nell'area nord, per intenderci a Scampìa, Secondigliano e tutti i quartieri di quella municipalità e a occidente sanando il vulnus di via Montagna Spaccata a Pianura.

È avviato già un altro lotto di lavori da 6,5 milioni particolarmente rivolto alle periferie. Al netto di via Marechiaro, via Manzoni, Discesa Coroglio e viale Virgilio gran parte dei soldi sono impegnati nelle municipalità 7, 8 9 praticamente da est a ovest passando per viale Umberto Maddalena, via Don Bosco, via Uldarigo Masoni, Via Roma verso Scampia, Via Miano, Calata Capodichino, via Nuova del Campo, rione Berlingieri. L'ultimo lotto da 13 milioni, che si chiuderà entro il 2020, completerà la sistemazione di tutti i punti luce nuovi ma soprattutto la sostituzione dei fusti, dei lampioni, in buona parte marci: nemmeno tanto tempo fa - siamo al 22 dicembre del 2006 sul lungomare - uno si piegò e colpi in pieno la povera Fabiola Di Capua che morì sul colpo. «Il 2019 - racconta l'assessore competente Ciro Borriello - sarà l'anno in cui ci affacceremo al centro della città e in tutti gli altri quartieri. È un lavoro che va avanti con grande serietà e senza problemi e pertanto i risultati saranno tangibili».
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