Pasticcio licenze: stop ai nuovi b&b tra Vomero, Posillipo e Fuorigrotta

Pasticcio licenze: stop ai nuovi b&b tra Vomero, Posillipo e Fuorigrotta
di Pierluigi Frattasi
Giovedì 24 Gennaio 2019, 07:00
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Stop ai nuovi B&B al Vomero, Posillipo e Fuorigrotta, mancano i titoli edilizi dei fabbricati costruiti prima del 1967: smarriti e introvabili anche negli archivi comunali. Il centro storico dopo 4 anni di espansione è saturo e la domanda si sta spostando verso altre zone. Ma la Confesercenti Aigo, che rappresenta i gestori delle strutture extralberghiere, lancia l'allarme: «Bloccato il 70% delle nuove domande per aprire B&B nei quartieri collinari, così si rischia di alimentare il sommerso». Quando un problema analogo si presentò qualche anno fa per il centro storico, il Comune lo risolse modificando il portale del Suap (Sportello unico attività produttive) e consentendo con la dicitura ante 1935 di bypassare l'assenza delle licenze edilizie. Per gli ante '67, invece, l'ipotesi al vaglio è che bisognerà fare un accertamento di conformità firmato da un tecnico, dal costo di circa mille euro. Ma non finisce qui. Dallo scorso settembre, infatti, il Comune ha introdotto i diritti di segreteria per l'apertura di un B&B. I napoletani dovranno sborsare circa 200 euro a pratica.
 
Le licenze edilizie sono documenti richiesti dal Suap per avviare la Scia necessaria ad aprire il B&B, senza i quali la pratica online viene bloccata. Molti palazzi, soprattutto nei quartieri di recente urbanizzazione, ne sono sprovvisti, perché i documenti sono stati smarriti nel tempo e non si trovano neanche negli archivi del Municipio. Per questo motivo le pratiche sono ferme. E la crescita del settore dei B&B a Napoli, finora in salita, sta registrando una brusca frenata. Si ripresenta il problema che investì il centro storico nel 2010, quando il proliferare di domande per i B&B fece emergere la presenza di edifici realizzati prima del 1935, sprovvisti però di titolo edilizio. All'epoca si risolse con una modifica del portale del Suap, con un incremento di modulistica, che da allora accetta anche l'opzione ante '35 che consente di avviare la pratica anche in assenza di un titolo edilizio. Basta allegare una foto d'epoca o una schermata da Google Earth, asseverata da un tecnico. Sulla questione degli ante '67 è aperto un tavolo tecnico, ma il Comune come soluzione ha proposto l'accertamento di conformità firmato da un tecnico. Una procedura complessa che richiede dai 3 ai 6 mesi e costa complessivamente circa mille euro, facendo salire i costi totali della pratica a 3mila euro tra oneri e parcelle.

«Per noi la partita non è chiusa - spiegano Pasquale Limatola e Piero Orlando, Confesercenti Aigo - La legge regionale della Campania è più restrittiva di quella nazionale che parte dal 1942, non dal '35. Spostare in avanti di qualche anno la stanghetta consentirebbe di risolvere almeno in parte il problema anche per Napoli. È chiaro che in un momento di sviluppo della città, con un forte incremento del turismo, il blocco dei B&B in alcuni quartieri penalizza il mercato e può dar vita all'abusivismo. A Napoli il nero pesa per circa il 60%. Dai dati dei Tour operator online, i B&B senza licenza sono 3.850, quelli con licenza 1.030, dei quali solo 780 versano la tassa di soggiorno. L'anno scorso il Comune ha perso 1,5 milioni di euro. Con il sommerso si abbassa anche la qualità del servizio, perché vengono meno i controlli Asl e comunali, e si rischiano responsabilità civili, amministrative e penali. Anche il mercato sta cambiando: fino a 5 anni fa si aprivano quasi solo B&B. Oggi gli affittacamere vanno per la maggiore».
 
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