Bimbo ucciso a botte, sul tavolo della Procura le mille verità di Tony

Bimbo ucciso a botte, sul tavolo della Procura le mille verità di Tony
di Marco Di Caterino
Domenica 3 Febbraio 2019, 14:00 - Ultimo agg. 17:18
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Giornata di riflessione per gli inquirenti impegnati nelle indagini sulla tragica fine del piccolo Giuseppe Dorice, ucciso a bastonate domenica scorsa a Cardito da Tony Essobti Badre, il compagno della mamma del bambino Valentina Casa. In quella mattinata di pura follia rimase ferita anche Noemi, la sorellina della vittima, fuori pericolo da giorni, ma ancora ricoverata al Santobono. Per la Procura di Napoli Nord, diretta da Francesco Greco, il quadro investigativo è abbastanza chiaro, salvo sorprese o colpi di scena che potrebbero arrivare dai risultati definitivi dell'autopsia, eseguita dall'anatomo-patologo Nicola Balzano, lo stesso medico legale del caso Fortuna Loffredo, la bimba del Parco Verde di Caivano abusata e uccisa da Raimondo «Titò» Caputo, condannato in via definita all'ergastolo.
 
Dall'esame autoptico gli inquirenti si aspettano di conoscere l'ora del decesso e le cause che lo hanno determinato. Nella sua lunga confessione, resa dapprima al pm Paola Izzo e poi confermata nel corso dell'udienza di convalida, l'assassino di Giuseppe ha dichiarato che dopo aver pestato a sangue i due bambini tra le 9.30 e le 10.30, rendendosi conto delle gravi condizioni di Giuseppe, intorno alle 11,30 era uscito per acquistare in farmacia una pomata e del disinfettante. Al gip, Tony aveva dichiarato di essere uscito perché la sua convivente era in uno stato catatonico tale da restare paralizzata, incapace di aiutarlo nei soccorsi al piccolo ormai agonizzante. Eppure la stessa Valentina, sentita dal pm nel pomeriggio di domenica, aveva dichiarato di non essersi accorta di nulla perché si trovava in un'altra stanza, mentre Tony, nell'immediatezza dei fatti, aveva detto ai poliziotti che i due ragazzini erano caduti per le scale. Dichiarazioni sicuramente concordate tra Valentina e Tony, poi crollate nel corso degli interrogatori, davanti alle contestazioni degli inquirenti, che ora vogliono accertare se l'ammissione di tutte le colpe da parte di Tony Essobti, non siano una copertura delle responsabilità della compagna: una sorta di risarcimento per la morte del figlio.
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