Napoli, omaggio a Sanremo: gli allievi del Conservatorio cantano «'O sole mio»

Napoli, omaggio a Sanremo: gli allievi del Conservatorio cantano «'O sole mio»
di Maria Elefante
Lunedì 4 Febbraio 2019, 19:25 - Ultimo agg. 5 Febbraio, 10:55
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Anche se il grigio del cemento della stazione centrale copre i timidi raggi di un freddo febbraio, il sole irrompe e avvolge i turisti che raggiungono piazza Garibaldi. È il calore delle note di ‘O Sole mio’, la canzone simbolo di Napoli cantata dagli allievi del Conservatorio San Pietro a Majella di Napoli. Un coro che vuole essere innanzitutto un omaggio alla canzone napoletana, la più famosa al mondo nella settimana che celebra l'inizio del Festival di Sanremo. Canzone che sul palco dell’Ariston è arrivata nel 2011 con Anna Oxa che la scelse come simbolo del Paese per omaggiare i 150 anni dell’Unità d’Italia. E da Domenico Modugno a Massimo Ranieri per finire con Al Bano, gli artisti testimonial del Festival della Canzone Italiana hanno voluto interpretarla a modo loro. Così come hanno fatto i ragazzi del Conservatorio di Napoli.
 



Davide Chiodo, Antimo Dell’Omo, Sabrina Vitolo, Luigi Di Martino, Valentina Pernozzoli, Carmen Bianco, Chiara Imperato, Lucia Iavarone, Giovanni Pio Battagliono sono alcuni dei ragazzi che hanno improvvisato un omaggio al Festival di Sanremo. Un’interpretazione fugace, mentre attendevano la metropolitana di Napoli per ritornare a casa dopo le lezioni quotidiane al Conservatorio del Centro Storico Napoletano. Un’interpretazione quella dei ragazzi provenienti da tutta Italia che ha commosso pendolari e commercianti della stazione che per cinque minuti hanno avuto l’onore di assistere ad concerto in prima fila dei giovani che ogni giorno studiano anche 8 ore di fila. Non solo canto e studio degli strumenti musicali come il pianoforte ma anche arte scenica, drammaturgia, musica da camera e lezioni di inglese.

La giornata dei ragazzi del conservatorio comincia molto presto, le loro voci che si riscaldano, che provano e riprovano esercizi si possono sentire proprio dietro piazza Bellini. Quasi a voler dare un segno di accoglienza e di benvenuto a chi in strada passa nel vicoletto che apre al cuore del centro storico. E così anche l’interpretazione dei ragazzi nella metropolitana è il segno di una musica che oltrepassa le mura e si spande per annientare il grigiore delle giornate autunnali e godere di ‘n'aria serena, dopo na tempesta’.

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