L'odissea dei pendolari sui binari:
«Napoli-Salerno, la roulette corse»

L'odissea dei pendolari sui binari: «Napoli-Salerno, la roulette corse»
di Diletta Turco
Domenica 10 Febbraio 2019, 14:00
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Treni vecchi, spesso in ritardo - talvolta segnalato e talvolta no - se non addirittura soppressi, corse dimezzate, condizioni di viaggio quantomeno discutibili. Sono i problemi cronici che vivono, ormai da tempo, i pendolari della storica linea ferroviaria che unisce Salerno a Napoli. La situazione, però, dall'inizio del 2019 è andata peggiorando: ai soliti disagi se ne sono aggiunti di nuovi, e cioè l'aumento dei tempi medi di percorrenza dei convogli e le coincidenze non sempre rispettate. Con il risultato che i tempi di percorrenza per chi, ogni giorno, viaggia a bordo della linea non solo non sono assicurati, ma non possono essere proprio calcolati. Più volte il gruppo dei pendolari della linea storica ha sollevato le questioni, sottolineando con forza i disagi e i problemi che fronteggiano ogni giorno, anche per percorrere pochi chilometri. Senza, però, vedere miglioramenti.
 
Tanto da spingere, adesso, il gruppo a preparare un vero e proprio documento-monitoraggio che i pendolari sono disposti a consegnare alle autorità di vigilanza del sistema, se non, nel caso ci siano gli estremi, alla magistratura. L'osservazione è stata semplice: ogni giorno, nei mesi di dicembre e di gennaio, i pendolari hanno registrato i ritardi dei convogli, eventuali disservizi, le condizioni igieniche dei treni nonché il funzionamento dell'aria condizionata, ma anche i tempi medi di percorrenza dei viaggi e le effettive coincidenze con altre tratte di trasporto. Sono sei i punti messi in evidenza dal monitoraggio: «Il rapporto - dice Alfonso Tulipano, tra i fondatori del gruppo dei pendolari della linea storica - conferma i miglioramenti del materiale rotabile sulla linea storica, ma il completamento tarda ad arrivare, secondo le previsioni. Si vedono pochi treni Jazz sul percorso, mentre continuano ad esserci le vecchie carrozze degli Ale, alcune volte con i sediolini in plastica e senza aria condizionata che, adesso in inverno, alle sette del mattino o anche prima, penso sia fondamentale per evitare di tremare durante il viaggio». Altra questione messa sotto la lente di ingrandimento dal gruppo di pendolari è la frequenza dei treni, e cioè sia il numero di corse che la puntualità dei treni. «Le corse sono aumentate - puntualizza Tulipano - i tempi di percorrenza sono aumentati perché i treni viaggiano più lentamente. Spesso ci sono ostacoli durante il percorso, persino animali sui binari. Così come spesso ci sono guasti ai passaggi a livello, che rallentano le corse. Tendenzialmente, poi, i treni sono più puntuali, ma sono aumentati i casi critici mal gestiti da RFI e Trenitalia». Tutte questioni poste all'attenzione dei vertici regionali dell'azienda, così come della Regione stessa, con cui il gruppo ha avuto degli incontri. «Abbiamo sottolineato - aggiunge il rappresentante del gruppo - la mancanza di sviluppo della intermodalità con Agro sarnese nocerino e Costiera amalfitana, abbiamo lanciato anche delle proposte che, però, non sono state accolte. Tra queste, più volte abbiamo suggerito di trasformare, ad esempio, il cosiddetto treno di rinforzo Salerno-Nocera in Salerno-Napoli con sole fermate principali, utilizzando lo stesso materiale rotabile e lo stesso numero di corse. Sarebbe una piccola soluzione per agevolare i pendolari».

Ultimo problema, non meno importante, anche quello relativo al costo del viaggio. Sia i biglietti aziendali che i Tic, «al punto che rende sconveniente il viaggio rispetto alle auto. 2,20 euro per Salerno, quando in auto ce ne vogliono 3,70. Così come siamo arrivati a 4,30 euro per Napoli, quando in auto ce ne vogliono 4,60. È scandaloso oltre che distruttivo per l'ambiente».

Anche Altroconsumo, l'associazione a tutela dei consumatori, ha presentato un vero e proprio monitoraggio condotto in tutta Italia e, in particolare, sul territorio campano, monitorando oltre 4.200 treni regionali in circolazione. Tre le fasce di ritardo medio stimate: quella inferiore al 25 per cento dei casi, quella compresa tra il 25 e il 50 per cento, e quella superiore al 50. Come a dire che, bene che vada, nell'arco di tempo minimo necessario ad avere 4 corse regionali programmate, sicuramente una porterà ritardo. Nella prima fascia - dei virtuosi tra tante virgolette, visto che si parla del 25 per cento di convogli in ritardo - c'è la tratta Sapri-Napoli, che è quella che taglia longitudinalmente il territorio salernitano. Qui un treno su quattro accumula ritardo, e nel 13 per cento dei casi questo ritardo è superiore ai 15 minuti. Nell'ultima fascia - e cioè quella dei ritardatari cronici - ci sono due tratte locali: la Sarno-Napoli effettuata dall'Eav (un treno su due non viaggia puntuale, con picchi di ritardi superiori al quarto d'ora nel 10 per cento dei casi), e la linea storica, ovvero la Salerno-Torre Annunziata-Napoli. Non solo anche in questo caso il 50 per cento dei treni non viaggia in orario, ma i minuti di attesa extra dei pendolari, nel 20 per cento dei casi, è superiore ai 15 minuti. Percentuale peggiore di tutti i collegamenti ferroviari che attraversano Salerno.
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