Nuovo codice della strada, da ora contromano in bicicletta si può

Nuovo codice della strada, da ora contromano in bicicletta si può
di Emilio Pucci
Lunedì 11 Febbraio 2019, 10:30 - Ultimo agg. 14:47
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Non solo lo stop al fumo e all'utilizzo dei telefonini quando si guida in auto. Non solo l'aumento delle sanzioni e dei limiti di velocità sulle autostrade a tre corsie (elevato a 150 km/h), i parcheggi rosa per le donne in gravidanza e l'alt agli ausiliari del traffico di comminare multe. Con il nuovo codice della strada in discussione nella Commissione Trasporti alla Camera (Scagliusi per M5s e Capitanio per la Lega i principali promotori) arriva una rivoluzione anche per le due ruote. Intanto vengono per la prima volta normati skate, monopattini e hoverboard. In teoria non potrebbero circolare, l'uso è consentito grazie alle sperimentazioni comunali ma ora la cosiddetta micromobilità elettrica entra anche a livello legislativo nella vita degli italiani. Per ora sono catalogati come velocipedi ed è ancora aperto il dibattito - dipende dal tipo di velocità - se la circolazione debba essere confinata solo alle piste ciclabili.
 
La rivoluzione però targata M5s-Lega sarà soprattutto per le bici. Le biciclette - recita l'articolo 11 del testo del disegno di legge della maggioranza - «possono circolare anche in senso opposto a quello di marcia rispetto agli altri veicoli». La circolazione è disposta con un'ordinanza del sindaco ed è segnalata «mediante l'aggiunta di un pannello integrativo». La nuova misura viene inserita solo sulle strade dove il limite è di 30 km/h, «indipendentemente dalla larghezza della carreggiata e dalla massa dei veicoli autorizzati al traffico». Recentemente uno studio dell'European transport safety council dimostra che il senso unico è uno dei motivi che disincentiva i cittadini a servirsi delle due ruote invece che dell'auto. E che andare contromano non comporti rischi maggiori per i ciclisti (già succede in Belgio, Francia, Olanda e Regno Unito). Ma la novità maggiore del nuovo codice della strada sarà «la striscia di arresto avanzata». Ovvero è previsto l'inserimento di uno spazio ad hoc per le bici davanti ai semafori e allo stop agli incroci.

I ciclisti insomma non dovranno accodarsi alle auto e respirare lo smog. Prima di poter ripartire potranno avere un'area apposita - sul modello dell'Olanda - evitando così di dover incolonnarsi alle macchine. Inoltre - secondo la nuova legge - potranno utilizzare le corsie destinate ora solo agli autobus e ai taxi. E utilizzare parcheggi adibiti appositamente dalle amministrazioni locali. In mancanza dei quali è possibile, sempre previa ordinanza del sindaco «la sosta sui marciapiedi e all'interno delle aree pedonali». Nel ddl si sottolinea che i ciclisti sono meritevoli di «una particolare tutela» e viene incentivato l'utilizzo da parte delle amministrazioni locali delle piste adibite alle due ruote.

Tra i vari emendamenti presentati in Commissione - in questi giorni sono in corso le audizioni di categorie e associazioni, tra l'altro sono stati sentiti i rappresentanti della consulta nazionale per la sicurezza stradale del Cnel - c'è anche l'obbligatorietà di indossare il casco anche se sia Lega che M5s sono scettici sull'eventualità di inserire una norma simile. Così come si discuterà del contenuto di altri emendamenti, come quello di obbligare i motociclisti a usare non solo il casco ma anche un determinato abbigliamento tecnico di sicurezza per moto di una certa cilindrata. Si prevede inoltre la possibilità di fornire degli incentivi sull'acquisto di materiale adatto a prevenire gli incidenti. Le moto elettriche - altra novità - potranno liberamente circolare in autostrada.
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