Reddito, Lega vuole stretta per gli stranieri. Sconti per le colf, riscatto laurea più caro

Luigi Di Maio
Luigi Di Maio
Martedì 12 Febbraio 2019, 16:14 - Ultimo agg. 13 Febbraio, 07:54
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Assalto al Decretone in Parlamento. Lega e M5S firmano meno di un centinaio delle quasi 1600 proposte di modifica ma attraverso gli emendamenti i due alleati riscrivono capitoli interi del Reddito e di quota 100. È il partito di Matteo Salvini a intestarsi la battaglia per fissare paletti più severi contro l'accesso degli stranieri al nuovo beneficio e a chiedere che gli incentivi per le assunzioni non si possano sommare agli sgravi delle imprese del Sud per gli under 35 (scatenando le ire della ministra 5S Barbara Lezzi) mentre i pentastellati chiedono che gli incentivi vengano estesi anche a chi assume le colf e che gli sconti per riscattare la laurea valgano per tutti, anche se a un prezzo più salato.

Le Regioni intanto rimangono sul piede di guerra e arrivano ad evocare ricorsi alla Consulta: sono sempre i 6mila navigator, i 'coach' che dovrebbero assistere chi cerca lavoro, a essere nel mirino. Il malcontento però, secondo quanto riferiscono fonti di maggioranza, non sarebbe omogeneo e le realtà del Sud sarebbero infatti meno critiche. In serata, dopo un incontro di tre ore con il vicepremier Luigi Di Maio, arriva intanto una schiarita: l'accordo ancora non c'è ma la riunione viene definita «positiva» dalla coordinatrice degli assessori regionali al Lavoro, Cristina Grieco. E la prossima settimana tornerà a riunirsi il «tavolo politico per arrivare a un'intesa - annuncia - in conferenza Stato-Regioni». Stesso clima con i comuni. Il ministro dello sviluppo economico e del Lavoro fa
sapere infatti di aver incontrato i vertici dell'Anci e di aver offerto la propria disponibilità a ritocchi.

L'esame delle modifiche dovrebbe partire nei prossimi giorni (l'Aula è fissata per martedì 19 ma potrebbe slittare) e l'obiettivo, almeno al momento, è di consentire a entrambi i rami del Parlamento di entrare nel merito delle misure; gli spazi di manovra, anche economici, sono però ristretti e dunque molte richieste sono destinate a rimanere lettera morta. Anche oggi da Bruxelles è arrivato un avviso all'Italia, i cui «rischi di sostenibilità del bilancio appaiono alti nel medio periodo». Per non parlare, aggiunge la commissione Ue, delle «vulnerabilità legate al debito alto».

In attesa di conoscere le intenzioni reali del governo, i gruppi parlamentari si sono però esercitati con la presentazione degli emendamenti. Con l'eccezione di Fratelli d'Italia, che ha presentato circa mille proposte di modifica, maggioranza e opposizione hanno messo a punto richieste che nel numero sono contenute ma nel merito riscrivono il provvedimento simbolo della prima manovra gialloverde. Se appare quasi impossibile che riceva disco verde la proposta del Pd per il potenziamento del Reddito di inclusione, vita difficile rischia di avere anche la richiesta avanzata dalla Lega di introdurre uno «sconto-figlì per le mamme che lavorano, il paletto "anti-divano" che punta a dare il Reddito solo a chi ha lavorato almeno 2 anni. Qualche chance hanno invece l'idea, firmata dai 5S, di rivedere le misure per il riscatto della laurea e quella leghista che punta a bloccare la pensione per evasi e latitanti. Possibili aperture potrebbero arrivare in favore dei nuclei più numerosi, con minori e disabili, e si ragiona anche sulla possibilità di alzare a 45mila euro la quota di trattamento di fine servizio che può essere anticipato tramite prestito bancario. Destinata a fare nuova polemica, infine, la scelta dei pentastellati di insistere sulla stretta per le pensioni dei sindacalisti e che per la Cgil è solo «una feroce campagna diffamatoria basata sul nulla».


 
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