Napoli, decapitato il clan Moccia: sette arresti, in cella i signori del racket

Napoli, decapitato il clan Moccia: sette arresti, in cella i signori del racket
Sabato 16 Febbraio 2019, 07:00 - Ultimo agg. 14:47
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I carabinieri della compagnia di Casoria, su richiesta della Dda di Napoli, hanno dato esecuzione a un'ordinanza di custodia cautelare in carcere per sette soggetti ritenuti appartenenti al clan camorristico Moccia, attivo ad Afragola e con tentacoli anche a Casoria e Arzano, hinterland a nord di Napoli.

Il provvedimento è stato emesso dopo la sentenza di primo grado che ha colpito i sette con pesanti condanne per estorsione, esercizio abusivo di attività finanziaria, riciclaggio e reimpiego di beni. I destinatari della misura sono: Raffaele Bencivenga, 53 anni (condannato ad 14 anni di reclusione), Giustino De Rosa, 49 anni (11 anni e 6 mesi), Pietro Iodice, 53 anni (18 anni e 6 mesi), Antonio Pezzella, 36 anni (9 anni e 6 mesi), Gennaro Piscitelli, 38 anni (13 anni e 6 mesi), Antonio Puzio, 35 anni (13 anni e 6 mesi) e Giuseppe Puzio, 49 anni (13 anni).

Nello sviluppo del dibattimento si sono man mano delineati i loro ruoli all'interno del clan: Iodice è ritenuto il promotore e organizzatore delle estorsioni a titolari di imprese ed esercizi commerciali per conto del gruppo. Bencivenga, il gestore di un garage trasformato in base operativa, è stato inquadrato come promotore, organizzatore e direttore delle attività illecite e assieme al fratello si occupava anche della contabilità del clan, compreso il sostegno economico agli associati, sia liberi che detenuti nonché del pagamento dei difensori.

Gli altri arrestati partecipavano alle varie attività criminali e, in particolare, alle estorsioni ai danni di titolari di esercizi commerciali e imprese della zona.
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