Addio box, è caos sosta a piazza Leonardo: «Il Vomero di serie B»

Addio box, è caos sosta a piazza Leonardo: «Il Vomero di serie B»
di Gennaro Di Biase
Lunedì 18 Febbraio 2019, 07:00
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Piazza Leonardo è la foto di una delusione, di un miglioramento fallito, di un possibile sogno infranto: è un parcheggio selvaggio al posto dei box auto sotterranei, una somma di avvallamenti stradali al posto di panchine e aiuole fiorite. Dei sette anni spesi per la progettazione e la costruzione dei 150 garage e delle relative opere di riqualificazione che avrebbero dovuto abbellire il Vomero, oggi restano doppie file di auto intrecciate davanti alle anziane transenne del cantiere in disuso, restano la «fogna collassata» nei giorni scorsi e le due voragini che hanno squarciato l'asfalto, restano negozi chiusi o in calo di vendite. Quello che resta, come sempre, si fonde con ciò che arriva: la preoccupazione dei commercianti, che segnalano «nuovi avvallamenti all'incrocio con via Suarez», e la rabbia rosso vivo dei residenti. Alcuni di loro i parcheggi non li volevano. Altri, invece, «avevano investito nei box e hanno perso decine di migliaia di euro», sospira Marco Ortino. Come tutte le delusioni, piazza Leonardo è un limbo da cui è difficile uscire.
 
Non si contano le auto, specialmente da quando, a gennaio, è stata ristretta l'area del cantiere. Macchine dappertutto, di giorno e di notte: triple file dal lato di viale Michelangelo, doppie all'ingresso di via Suarez e di nuovo triple al centro della piazza. Spesso il parcheggio è «alla greca», per così dire, con il paraurti che abbraccia il cofano di un'altra macchina e insieme il cancello di un cantiere, tipo Laocoonte che stringe i suoi figli e assieme i serpenti nella scultura ellenica: «È un parcheggio selvaggio: il sabato sera si arriva anche a quattro file di auto - sospira Veronica Alfieri - Siamo abbandonati su tanti livelli: sulla sicurezza, sulla sporcizia. Molti palazzi inoltre hanno problemi di statica: in passato ci siamo ritrovati delle crepe in casa. Siamo la serie B del Vomero. Questi ultimi giorni, poi, con la chiusura di via Santacroce, sono stati un inferno».

Scansate a fatica le auto, si arriva nella salumeria di Giuseppe Nunziata. Usa la parola «macello» per descrivere la piazza, ma non lo fa per deformazione professionale: «Ogni mese se ne scende un posto diverso. Il mese scorso il centro, ora davanti al bar all'incrocio con via Suarez. Il sottosuolo della piazza è tutto vuoto. Sui box, comunque, la gente è divisa. Chi ha messo i soldi nei parcheggi vorrebbe recuperarli. Il problema della fogna collassata di recente all'incrocio con via Santacroce secondo me è serio: hanno trovato un sacco d'acqua». Staremo a vedere. Pochi metri più in là c'è Giuseppe Tedeschi del Martino. Indica amaro le ruote delle auto che, passando, sono scosse dal nuovo dislivello stradale: «Sì, se ne sta scendendo la strada - dice - Per tre anni abbiamo incassato la metà: nessuno ci vedeva, nascosti com'eravamo dai cantieri».

Sono in tanti a piangere. Per esempio i cittadini che avevano investito nella Celebrano, cooperativa dei box, cui il Comune ha revocato la concessione (la partita legale, però, non è chiusa). «La piazza è peggiorata - spiega Marco Ortino - Purtroppo i box erano fuori mercato, proposti a costi elevati di 50, 60mila euro. Nessuna cordata ha recuperato fondi per rimettere le cose a posto. Peccato. Nel sottosuolo ci sono diversi solai già fatti e inutilizzati. Qui in tanti hanno perso tra i 50 e i 100mila euro e la piazza versa in condizioni indecenti». L'umore di Ortino, va da sé, non è diverso da quello di molti altri vomeresi: «Dentro o fuori - osserva Gianni Danise, architetto vomerese - Se il parcheggio non dev'essere fatto si togliessero i cantieri. In caso contrario subito i lavori. Succede così in tutta la città: troppa filosofia e pochi fatti». «Credo che il piano parcheggi che prevedeva la realizzazione di strutture interrate - aggiunge Paolo De Luca, presidente della V Municipalità - sia tramontato: la congiuntura economica è sfavorevole e la percentuale di invenduto nelle strutture già realizzate di piazza Muzii e via Paisiello lo testimonia».

«Le cause del cedimento sono in fase di accertamento e le fognature sono quelle interessate dai lavori della Celebrano», ha dichiarato sabato l'assessore comunale ai Trasporti Mario Calabrese. «La fogna individuata come responsabile degli sprofondamenti di questi giorni scende dai Gradoni Cacciottoli a 60 centimetri sotto il suolo stradale - replica la cooperativa - attraversa via Santacroce e continua per gli stessi gradoni per poi congiungersi a un antico collettore a valle. Non è pertanto posta in zona di interesse dell'area dei box, il cui progetto non interferisce con essa: il nuovo sistema fognario costruito dalla cooperativa è posizionato a circa 9 metri di profondità dal suolo, e distante oltre 3 metri dal camminamento della fogna in questione. Circa la caduta della volta, per poterne stabilire la causa e quindi le responsabilità, sarà opportuno un approfondimento tecnico in contradditorio. Tutti i ricorsi presentati contro la costruzione del parcheggio sono stati rigettati, e abbiamo allo studio la richiesta di risarcimento danni contro quei ricorrenti che, con il loro agire, hanno ritardato ed inciso sulla realizzazione dell'opera. Il pericolo di crollo, se reale e comprovato, avrebbe dovuto comportare l'ordine di sgombero dei fabbricati da parte dell'Autorità comunale».
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