Avvocati, ricorso contro Tafuri:
«Il presidente era ineleggibile»

Avvocati, ricorso contro Tafuri: «Il presidente era ineleggibile»
Martedì 19 Febbraio 2019, 09:02 - Ultimo agg. 12:31
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Il conto alla rovescia è cominciato. Questo pomeriggio il Consiglio dell’ordine degli avvocati si riunisce per la prima volta dopo le elezioni del due febbraio scorso. È un’assemblea decisiva per gli equilibri in seno al nuovo parlamentino forense, importante per segnare il percorso della nuova consiliatura. 

La seduta sarà infatti dedicata alla nomina del direttivo, si voterà per eleggere il presidente, il segretario e il tesoriere, le tre cariche principali. Ed è su queste nomine che si gioca la partita politica. La tensione della campagna elettorale non sembra essersi stemperata dopo il voto, anzi. E tra i ricorsi presentati nei confronti dei presunti “ineleggibili” spunta per la prima volta il nome di Antonio Tafuri, il primo tra gli eletti con 2336 voti. Tafuri corre per la presidenza ma per qualcuno sarebbe un presunto ineleggibile per via della sua passata esperienza in Consiglio forense. Sui quattro ricorsi, presentati al Consiglio nazionale forense, solo uno è contro l’elezione di Tafuri e si basa sul fatto che le sue dimissioni da consigliere circa cinque anni fa non inciderebbero, interrompendolo, sul calcolo del mandato svolto in passato.

 

Una maggioranza netta, almeno a leggere i numeri finora sulla carta, non c’è. Da una parte c’è la lista di Antonio Tafuri che ha portato in consiglio 11 componenti su 25 eletti. In campagna elettorale si è mostrato uno schieramento molto compatto e se questa unione resisterà alle lusinghe del fronte anti-Tafuri c’è possibilità che possa governare in Consiglio, con le preferenze di qualche altro consigliere esterno alla lista, magari tra gli indipendenti. Sull’altro versante ci sono i big delle passate consiliature: Maurizio Bianco, Roberto Fiore, Salvatore Impradice, Armando Rossi che sono indicati tra i presunti “ineleggibili” nei ricorsi presentati da avvocati candidati e non eletti e relativi alla nuova normativa che vieta l’elezione di avvocati che abbiano già svolto due mandati. In tutto si tratta di quattro ricorsi firmati nel complesso da cinque avvocati. Per le decisioni ci vorrà però tempo, sicché c’è chi propone di orientare le nomine per gli incarichi direttivi verso consiglieri che non siano tra quelli sub judice, così da scongiurare eventuali ipotesi di commissariamenti futuri.

Per alcuni il candidato presidente deve essere Tafuri, perché è il più votato e perché la sua lista punta alla maggioranza. Per altri, incluso il presidente uscente Maurizio Bianco che ha diffuso sulla sua pagina Facebook un video di cinque minuti per illustrare il proprio punto di vista, l’alternativa dovrebbe essere un giovane consigliere. Della stessa opinione è anche l’avvocato Antonio Valentino, leader della lista Sindacato forense, che è nella rosa dei 25 neoletti. Insomma per fermare la corsa di Tafuri circolano nomi vari. Dai rumors interni al Palazzo di Giustizia sono i nomi dell’avvocato Lucio Cricrì, eletto tra l’altro con la lista di Tafuri, o quello di un indipendente (eletti come tali Gabriele Esposito, che è stato il più votato, e Patrizia Intonti) o ancora il nome di un avvocato donna, tra cui Dina Cavalli.
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