Salvini dalla Sardegna a Bari: «Contestatori non vi temo»

Matteo Salvini
Matteo Salvini
di Mario Ajello
Martedì 19 Febbraio 2019, 16:05 - Ultimo agg. 16:08
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Sull’aereo low cost che da Alghero porta Matteo Salvini a Bari (con scalo a Roma), il leader leghista guarda il telefonino e poi avverte i suoi collaboratori: “Leggo sul web che a Bari ci aspettano i contestatori. Vabbè, saranno i soliti quattro gatti, ne approfittano per non annoiarsi. Dovrebbero ringraziarci, li facciamo divertire...”. Non sembra indignato e neppure arrabbiato Salvini: “Sono abituato, non è un problema”. Sorride. Poi si arriva a Roma, e successivamente Bari. E lì, il Capitano avrebbe dovuto trovare un barcone realizzato in cartone dagli studenti pugliesi. È stato lasciato ieri sera accanto al teatro Petruzzelli, a pochi passi dal luogo dove il ministro tiene il comizio.

L'installazione, chiamata «Mille storie, una città. Bari solidale», è rimasta lì solo alcune ore, poi rimossa per motivi di sicurezza. Sulla vela gli studenti di Zona Franka, tra gli organizzatori del corteo «Mai Con Salvini, Bari non si Lega», prevista per oggi nel centro di Bari in contemporanea con la visita del ministro, hanno messo bigliettini su cui hanno scritto «desideri e paure».

Da «Non avere un razzista come guida del Paese», a «Più investimenti nella cultura», «Più mezzi pubblici e parchi», «Basta razzismo», «Lavoro per i giovani», «Umanità», sono alcuni dei messaggi affissi alla barca, «come quelle - spiegano gli studenti - su cui viaggiano le speranze di tanti: di chi lavora ogni giorno sui pescherecci della nostra città, di San Nicola che ci unisce nella più grande festa di Bari, di chi è arrivato vent'anni fa dalle coste dell'ex Jugoslavia e di chi arriva ora da quelle della Libia”.
Salvini fa una visita istituzionale ad un bene confiscato alla mafia, nel quartiere Japigia di Bari, e poi tiene il comizio in via Alberto Sordi, vicino il teatro Petruzzelli, a sostegno della candidatura a sindaco di Bari di Fabio Romito della Lega. Le contestazioni ci sono ma lui minimizza; “Fa parte del gioco, i soliti figli di papà”.
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