Europee, de Magistris resta solo: niente alleanze, è pronto al ritiro

Europee, de Magistris resta solo: niente alleanze, è pronto al ritiro
di Luigi Roano
Mercoledì 20 Febbraio 2019, 07:00 - Ultimo agg. 15:05
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Scricchiola l'alleanza movimentista-sinistrosa faticosamente messa assieme per la candidatura alle Europee di maggio, per il sindaco Luigi de Magistris si fa problematica la discesa in campo in prima persona: oggi è più no che sì. In buona sostanza, il primo cittadino, che sulla questione dell'accoglienza dei migranti era riuscito a ritagliarsi un ruolo di rilievo nazionale come anti-Salvini, oggi rischia o di rimanere isolato sul fronte delle Europee o di fare scelte poco convenienti per il futuro. In questo quadro l'appello a Roberto Fico, il presidente della Camera, alla luce della spaccatura dei pentastellati sul caso Diciotti, («per costruire assieme un'alternativa. Fico non può fare sempre la parte del poliziotto buono se poi quello cattivo, Di Maio vince sempre lui») assume un significato più rilevante.
 
Che strada imboccherà de Magistris? «Allo stato credo che sia molto difficile che ci possa essere una lista alle Europee. Faccio il sindaco di Napoli a tempo pieno. Ho detto - racconta a tal proposito - che se si fossero create determinate condizioni, e sciolti tutta una serie di nodi, se si fosse prodotto un processo entusiasmante allora avrei potuto prendere in considerazione non solo la lista, ma anche di candidarmi, ma mi sembra che il tempo si stia consumando e che attualmente non ci siano le condizioni per poter fare tutto questo». La decisione finale de Magistris la comunicherà il primo marzo.

De Magistris alza bandiera bianca sulle Europee perché l'alleanza di fatto si è frantumata. Con PaP (Potere al Popolo) sono più le cose che dividono che quelle che uniscono, lo stesso con Diem25 di Varoufakis. A questo si aggiunga che la sinistra, in un listone anonimo e con l'obbligo di inserire candidati senza simbolo, stenta a ritrovarsi e sta guardando a nuove alleanze e ad altri leader. Un processo di disgregazione - va sottolineato - che nasce per le scelte programmatiche di PaP, che vorrebbe, per esempio, l'azzeramento di tutti i trattati europei. Significherebbe far chiudere bottega a 300 milioni di cittadini. Un tema sul quale l'ex pm ha sbarrato porte e finestre, per lui da ex parlamentare europeo è inaccettabile come per le altre componenti. Le spine nel fianco per il sindaco non sono finite. I movimenti, i centri sociali che sono al suo fianco, invece spingono per la discesa in campo. Già alle ultime Politiche de Magistris disse no alla candidatura sua e della lista demA. Un secondo no ai suoi alleati più forti oggi potrebbe avere effetti corrosivi.

Si diceva di PaP che giusto ieri con un comunicato non ha nascosto la spaccatura al suo interno verso il sindaco ma ha rimandato la decisione sull'alleanza al 4 marzo, quando l'ultimatum del sindaco sarà abbondantemente scaduto. A gettare benzina sul fuoco anche la posizione di PaP sul leader della Cgil Maurizio Landini tanto da disertare la manifestazione a Roma. La posizione di Si il segretario Nicola Fratoianni l'ha ribadita qualche giorno fa: «Per le Europee stiamo lavorando alla costruzione di una lista unica delle sinistre politiche e sociali, che provi a mettere insieme le forze, dentro un processo di confluenza e in uno spazio politico nel quale vi siano cose anche diverse tra loro ma che provino comunque a condividere una piattaforma comune». Sembra che sia Fratoianni a invitare de Magistris nella sua casa e non viceversa. Riepilogando, con PaP la ricomposizione sembra difficile, con Diem25 siamo ai saluti rancorosi, la sinistra sta andando per conto suo. Quello che resta a de Magistris a oggi è l'appoggio de l'Altra Europa di Tsipras che a Strasburgo già c'è e gli spagnoli di Podemos. Non poco ma insufficiente per raccogliere anche solo le 150mila firme che servono per la candidatura.

L'appello a Fico così pressante potrebbe presagire un cambio di rotta immediato del sindaco. Vale a dire restare nel fortino di Palazzo San Giacomo fino alla vigilia delle Regionali, un anno prima della scadenza del mandato, e tentare di costruire con la terza carica dello Stato una vera alleanza sperando nell'implosione dei pentastellati che significherebbe anche andare al voto anticipato. «Siamo in grado di trovare un candidato sindaco per Napoli all'interno di demA e di vincere le elezioni anche senza Fico. Poi che ci possa essere un dialogo sempre più forte con Fico e con l'area del M5s che non condivide la deriva dissolutoria rispetto alle sue origini non è fantapolitica» racconta il sindaco. «Se da quanto sta accadendo nel M5S - conclude de Magistris - scaturisce la volontà di Fico di andare oltre la comunanza di argomentazioni e di sensibilità allora si può avviare una fase di forte dialogo non solo per le Comunali e le Regionali ma anche nella prospettiva di dare finalmente un'alternativa politica a questa deriva nera. Io sono pronto a dialogare e lavoro perché questo possa accadere perché ritengo che in Fico e in altri ci sia un disagio molto forte».
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