Sciopero della mensa, la polizia penitenziaria va avanti ad oltranza

Sciopero della mensa, la polizia penitenziaria va avanti ad oltranza
di Vincenzo Grasso
Lunedì 25 Febbraio 2019, 10:20 - Ultimo agg. 11:06
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Prosegue ad oltranza l'astensione dalla «mensa obbligatoria di servizio» degli agenti di Polizia penitenziaria del carcere di Ariano Irpino. «Se molliamo adesso - spiega il segretario provinciale dell'Osapp, Ettore Sommariva - rischiamo di perdere una battaglia che va avanti da circa un mese. Non a caso, a sostegno della nostra vertenza, che mira al ripianamento degli organici, alla istituzione del servizio di traduzione dei detenuti, all'adeguamento della struttura, degli automezzi e degli strumenti tecnologici, alla decongestione per garantire alti livelli di sicurezza e condizioni di vivibilità all'interno delle carcere e al pagamento dello straordinario, arriva l'iniziativa dei segretari regionali di tutte le sigle sindacali di avviare lo sciopero della fame davanti agli istituti più affollati».

Nel documento sottoscritto dai segretari regionali di Osapp,Uil Pa, Sinappe, Fsn Cisl,Uspp, Cnpp, Cgil Fp, si ribadisce che permane «la situazione di Istituti penitenziari, dotati di organici sottodimensionati rispetto alle reali necessità, gravati da carichi di lavoro che il personale di Polizia penitenziaria è costretto da tempo a sopportare e che, nonostante tutto, affronta quotidianamente con la consueta dedizione».

In questo clima, già esasperante, il confronto con le istituzioni latita, le relazioni sindacali sono sempre più rarefatte e non è possibile garantire l'applicazione corretta dei protocolli di intesa locali. Con le nuove dotazioni organiche è stata ridotta, inoltre, di circa 750 unità la forza presente in Campania.

 
La nuova ripartizione delle dotazioni organiche a livello nazionale, ha fortemente penalizzato in particolar modo la Regione Campania, unica realtà del panorama nazionale in cui operano esclusivamente Nuclei provinciali ed interprovinciali che assorbono centinaia di unità di Polizia penitenziaria impegnate quotidianamente nei servizi di traduzione e piantonamento di detenuti per lo più appartenenti al circuito Alta Sicurezza . «Queste compagini sindacali, congiuntamente - conclude la nota - proseguiranno lo stato di agitazione con relativa interruzione delle già inesistenti relazioni sindacali, annunciando sin d'ora che, a partire dai primi giorni di marzo, porranno in essere un presidio no stop in prossimità di sedi istituzionali con attuazione della protesta dello sciopero della fame dei componenti delle Segreterie Regionali sindacali». Poi si passerà a tutti gli altri istituti penitenziari.
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