Secondo i dati, «nella masseria Carmine si è passati da 0,77 picogrammi per metro quadro 'Diè ad un dato del 2018 pari a 7,06 picogrammi». Bonelli e Fornero sostengono che «sono in aumento le diossine anche nell'area dell'agglomerato del siderurgico con un valore di 11 picogrammi, e nel quartiere Tamburi, in via Orsini, con valore pari 5,5 picogrammi». «In altri paesi europei come Francia e Germania - sottolineano - i valori limiti sono pari a 5 e 4 picogrammi». Secondo Bonelli e Fornaro «ci troviamo di fronte ad una situazione drammatica che evidenzia come a Taranto non si sia mai smesso di inquinare e che il regime d'immunità penale ha favorito questa gravissima situazione». «Presenteremo un esposto all'autorità giudiziaria - annunciano - perché a questo punto sarà inevitabile aprire una nuova inchiesta 'Ambiente svenduto 2', perché l'inquinamento a Taranto non è mai cessato».
La città di Taranto viene «colpita e affondata - sostengono - dalla latitanza del ministro Costa e del ministro Di Maio che hanno irresponsabilmente confermato la norma sull'immunità penale prevista dal decreto 98/2016, voluta da Renzi e Calenda, e peggiorato la situazione ambientale con il famoso addendum di Arcelor Mittal». «Già lunedì - concludono - invieremo una diffida al ministro Costa affinché ordini il riesame dell'Aia dell'ex Ilva di Taranto, oggi di proprietà Arcelor Mittal, e al ministro Di Maio chiedendogli di abrogare la scandalosa immunità penale».