Aldo Balestra
Diritto & Rovescio
di

Il sorriso di Anna
che incanta Mattarella

La dodicenne Anna Balbi premiata dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella
La dodicenne Anna Balbi premiata dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella
di Aldo Balestra
Sabato 9 Marzo 2019, 00:26 - Ultimo agg. 13 Marzo, 23:32
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«Assiste i poveri, combatte i bulli: Mattarella premia la piccola Anna». (Il Mattino)
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Dipende da dove nasci? Non sempre. Puoi nascere, crescere e vivere anche in un quartiere assai complicato come San Giovanni a Teduccio, periferia orientale di Napoli, ed essere già da piccola uno straordinario esempio di altruismo e valore civile. Una ragazzina orgoglio non solo della sua famiglia, della sua scuola, del suo rione, della sua Napoli. Ma dell'Italia intera.

Anna Balbi ha un sorriso dolcissimo e lunghi capelli, la passione per le canzoni di Ultimo e i video su Youtube del duo Valespo. Vuol diventare pediatra, a scuola va benissimo, eccelle in latino, legge Machiavelli ed ama la storia, in particolare quella di Napoli, aiuta le compagne meno dotate dell'Istituto Sarria-Monti. Ma è fuori di casa, e fuori dall'aula scolastica, che Anna dà il meglio di sè, tanto da essere premiata al Quirinale insieme ad altri 18 adolescenti italiani che brillano in attività culturali, volontariato e opere di solidarietà. Dal presidente Mattarella l'onorificenza di «Alfiere della Repubblica», per lei il sorriso e i complimenti della più alta carica dello Stato che nei giovani vede, ancora e comunque, la speranza per il futuro.

Dipende da dove nasci, ma non solo. Anna vive negli alloggi popolari di Taverna del Ferro. Ed è la prova concreta che anche se il tuo quartiere lo definiscono il "Bronx"  di Napoli, puoi distinguerti in positivo. «Senza istruzione si sceglie la criminalità», ha raccontato Anna al «Mattino». E questo ha ribadito al Capo dello Stato. Investire sull'istruzione significa scommettere su forze vive e vitali, togliere manovalanza al crimine, alla perdizione, alla malanapoli. A Napoli, come altrove.

E' tutta da apprezzare, allora, la storia di Anna, minuta e volitiva, che ripulisce la spiaggia dai rifiuti con i volontari di Libera, aiuta in parrocchia portando cibo ai clochard e apparecchiando alla Mensa dei poveri, attivissima a spiegare ai suoi coetanei come combattere bullismo e cyberbullismo. A Napoli, a San Giovanni a Teduccio.

Il sorriso di Anna ha incrociato quello di un uomo austero e rappresentativo come Mattarella, punto fermo nella baraonda politica di questi tempi. In occasione delle celebrazioni per la Festa della donna, il Capo dello Stato aveva ascoltato in silenzio il racconto di una ragazza bulgara, Stefania, 24 anni. E s'era commosso. La giovane ex prostituta aveva illustrato la sua odissea: picchiata, violentata, venduta per poche centinaia di euro, oltraggiata in ogni modo oltre l'immaginario.

Dal dramma di Stefania, che faticosamente sta tornando a vivere, alla scommessa di Anna che sconfigge tutti i luoghi comuni sulla napoletanità marchiata di negatività in certe periferie violente, dove la sopraffazione è la regola e il vivere onestamente spesso significa sopportare, abbassare la testa, con poca fiducia nello Stato. A testa alta, invece, ci sono i genitori di Anna, panettiere lui, casalinga lei.
La speranza di un Paese migliore passa (anche) per storie come questa. L'esempio, come sempre, vale tanto. 
 
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«Il ben va dietro al male, il male al bene» (Ariosto, Orlando furioso)
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