Chi è Miriam Martinelli, la Greta italiana che rischia la bocciatura: «Non mi interessa la scuola, il pianeta muore»

Chi è Miriam Martinelli, la 'Greta Thunberg italiana' che rischia la bocciatura: «Non mi interessa la scuola, il pianeta muore»
Chi è Miriam Martinelli, la 'Greta Thunberg italiana' che rischia la bocciatura: «Non mi interessa la scuola, il pianeta muore»
Venerdì 15 Marzo 2019, 12:55 - Ultimo agg. 13:26
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In prima fila alla manifestazione di Milano c’è lei: la Greta Thunberg italiana si chiama Miriam Martinelli, ha 16 anni ed è al terzo anno di Agrario in un istituto della provincia di Milano. Ambientalista convinta, prende solo mezzi pubblici, mai l’auto («Non chiedo più passaggi a nessuno»), e anche a Strasburgo, invitata a seguire un dibattito sul clima dell’Europarlamento, ci è andata in treno.

Ogni venerdì, dallo scorso 1 febbraio, racconta il Corriere della Sera che l’ha intervistata, Miriam è una presenza fissa ai Fridays for Future a Milano: «Alcuni insegnanti mi sostengono, anche la preside, altri mi dicono che rischio di perdere l’anno». Miriam ha la media dell’8, ma rischia la bocciatura per via delle ore perse: «C’è un limite di legge superato il quale perdo l’anno, ma non mi interessa andare a scuola quando il pianeta muore».
 

 

Miriam si ispira a Greta Thunberg, l’eroina ambientalista per cui è stato proposto il premio Nobel: «Quando ho iniziato a seguirla sui social mi sono detta: se può farlo lei, io non ho più scuse - dice - Ho capito che se volevo cambiare il mondo devo cambiare io. Ho saputo di questo gruppo che si ritrovava a piazza della Scala e ci sono andata. Ora sto cercando di diventare vegetariana, e poi magari anche vegana». E per il futuro è sicura: «Voglio laurearmi ed entrare in politica per fare qualcosa di utile».
 
 

«Non ci sentiamo rappresentati perché nessun partito ha fatto qualcosa di concreto», le sue parole di questa mattina: Miriam dice che «siamo in una terza guerra mondiale, se non facciamo qualcosa moriranno milioni di persone, oltre ad animali e vegetali». A Strasburgo, dice, «ho visto tante parole di politici che ci ringraziavano e ci dicevano che il cambiamento climatico era il primo problema. Ma sono soltanto parole e non si è mai arrivati ad una conclusione. Ci hanno invitato, ci hanno ascoltato ma continuano a non fare nulla».

«Lottiamo per avere un futuro, siamo così tanti in tutto il mondo che i politici devono ascoltarci e fare qualcosa - ha aggiunto - Non possono solo parlare, parlano solo per zittirci e non fanno niente. Non sono informati, come pretendono di fare delle leggi? Loro hanno i soldi, ma noi abbiamo il popolo: ogni venerdì salteremo la scuola per il nostro futuro».

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