Gaza, Israele bombarda Hamas: poi il cessate il fuoco

Gaza, Israele bombarda Hamas: poi il cessate il fuoco
Venerdì 15 Marzo 2019, 13:33 - Ultimo agg. 16 Marzo, 08:40
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Dopo i due razzi contro Tel Aviv, sono stati «oltre 100 gli obiettivi terroristici di Hamas colpiti» a Gaza colpiti durante la notte scorsa dall'aviazione israeliana. Lo ha detto il portavoce militare, aggiungendo che tra questi anche quartier generali dell'organizzazione nel sud della Striscia.

Grazie alla mediazione egiziana Hamas e Israele hanno poi raggiunto un cessate il fuoco a distanza di 12 ore dai primi lanci di razzi contro Tel Aviv e il sud del paese. Lo dice la tv israeliana Kan - riferita da Times of Israel - riprendendo notizie simili apparse sui media palestinesi. Non c'è al momento conferma da parte di fonti ufficiali israeliane.

Tra gli altri obiettivi colpiti dal'aviazione israeliana - ha spiegato il portavoce militare - ci sono anche una postazione navale che serve come luogo di costruzione di armi e anche un sito sotterraneo di manifattura dei razzi. Il ministero della sanità di Gaza - riferito dai media - non ha dato finora notizia di feriti durante gli attacchi. Sia Hamas sia la Jihad islamica - hanno spiegato i media - in attesa della reazione di Israele dopo i razzi su Tel Aviv hanno ritirato in anticipo i propri uomini da molte delle loro basi. LC
 Grazie alla mediazione egiziana Hamas e Israele hanno raggiunto un cessate il fuoco a distanza di 12 ore dai primi lanci di razzi contro Tel Aviv e il sud del paese. Lo dice la tv israeliana Kan - riferita da Times of Israel - riprendendo notizie simili apparse sui media palestinesi. Non c'è al momento conferma da parte di fonti ufficiali israeliane.

Poco prima media palestinesi, citati da Times of Israel, avevano riportato la dichiarazione di un esponente di Hamas secondo cui gli sforzi della mediazione egiziana - cominciati la scorsa notte - hanno portato a risultati e che la calma è stata ristabilita dentro e fuori la Striscia. Uno dei segnali a testimonianza della nuova situazione è la cancellazione, e lo spostamento al 30 marzo, della consueta
Marcia del ritorno, appoggiata da Hamas, che si sarebbe dovuta svolgere nel primo pomeriggio a Gaza lungo la linea difensiva con Israele. I media, nell'ambito delle notizie sulla possibile tregua, riportano anche una dichiarazione del portavoce della Jihad islamica a Gaza Daoud Shehab secondo cui l'organizzazione «è impegnata alle intese del cessate il fuoco» per tutto il tempo in cui Israele ferma la sua aggressione contro il popolo palestinese».



Le proteste «rinviate» lsono quelle che ogni venerdì vedono i palestinesi della Striscia di Gaza manifestare a ridosso della barriera al confine con Israele. «Nell'interesse della popolazione, si è deciso di rinviare eccezionalmente le attività previste per oggi», afferma un breve comunicato diffuso dagli organizzatori e rilanciato dai media palestinesi. È la prima volta che vengono annullate le proteste. La notizia arriva dopo l'escalation delle ultime ore, con il lancio di razzi dalla Striscia verso Israele e la risposta dello Stato ebraico, che ha reso noto di aver colpito «100 obiettivi militari di Hamas» in raid aerei contro l'enclave palestinese.

Secondo le autorità di Gaza, dall'inizio delle proteste del venerdì volute da Hamas sotto lo slogan della “Grande Marcia del Ritorno sono oltre 260 i palestinesi che hanno perso la vita e più di 29mila quelli rimasti feriti.

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