Molestie in classe in Campania:
tredicenni «puniti» con una lezione

Molestie in classe in Campania: tredicenni «puniti» con una lezione
di Dario Sautto
Domenica 17 Marzo 2019, 12:18
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Maschilismo, bullismo, molestie sessuali e femminicidi? Si possono prevenire andando a scuola di emozioni e sentimenti. È così che la pensano a Pimonte, piccolo centro dei Monti Lattari, fino a qualche anno fa conosciuto come la cittadina più giovane d'Italia per il più alto tasso di natalità, poi diventato tristemente noto alle cronache nazionali per lo stupro di una ragazzina di 15 anni da parte di un branco di coetanei.

L'INIZIATIVA
L'idea di lezioni dedicate alle emozioni e ai sentimenti arriva dalla scuola media dell'istituto comprensivo Paride Del Pozzo, dove qualche giorno fa sembrava scoppiato l'ennesimo «caso». Un gruppo di tre ragazzini di una terza hanno più volte approcciato una loro compagna di classe, che ha chiesto l'intervento degli insegnanti. «Parole spinte, richieste fin troppo volgari, atteggiamenti molesti» racconta la dirigente dell'istituto, Adele Porta. «Un comportamento che delle ragazzine hanno tollerato spiega altre un po' meno, ma ognuno ha la sua sensibilità che va rispettata. Così, prima che si andasse oltre, abbiamo deciso di intervenire in maniera decisa, con una punizione educativa per il gruppo di maschietti che sarà utile a tutta la scuola. Una punizione concordata con lo psicologo, i genitori e gli insegnanti». I tre ragazzini, tutti 13enni, hanno praticamente «confessato» in aula i loro comportamenti scorretti e le ripetute mancanze di rispetto verso le compagne di classe. «Uno ha anche pianto per il dispiacere» aggiunge la preside Porta.

Tutti e tre hanno accettato, insieme ai genitori, la particolare punizione. Una volta a settimana, fino a fine anno scolastico, resteranno un'ora in più a scuola, seguiranno una lezione su sentimenti ed emozioni accompagnati dallo psicologo che è presente nello sportello ascolto dell'istituto, coinvolgeranno anche le altre classi preparando una serie di domande che sottoporranno in forma anonima come intervista-sondaggio a tutti gli altri alunni della scuola e prepareranno una tesina da portare all'esame. La prima lezione «extra scolastica» si è già svolta a metà settimana. I ragazzi, i genitori e gli insegnanti si stanno impegnando per portare avanti il progetto «che servirà a tutti gli alunni» per capire il significato delle molestie sessuali, le conseguenze su chi le subisce, cosa provano le persone infastidite o molestate, perché non reagiscono alle angherie e quali sono i risvolti penali se si eccede. La tesina si concluderà con un elaborato che contenga una proposta personale per ricucire i rapporti tra molestatore e vittima.

L'ESEMPIO
Ciò che non è mai avvenuto per la violenza sessuale di gruppo sulla 15enne pimontese, stuprata nella stalla del presepe di Valle Lavatoio da un branco di ragazzini, tra cui alcuni imparentati con elementi del clan Di Martino-Afeltra. La vittima ha trovato la forza di denunciare, ma i familiari hanno deciso di spostarsi in Germania per evitare giudizi «di paese» e ulteriori incontri tra vittima e carnefici. «Per fortuna, in questo caso non sono stati commessi reati prosegue Adele Porta altrimenti avremmo denunciato tutto ai carabinieri. Però abbiamo deciso di partire dal fastidio subito dalle ragazzine di questa classe per lanciare un messaggio che possa essere educativo per tutti gli alunni pimontesi. I ragazzini hanno già capito di aver avuto comportamenti sbagliati, ma il progetto servirà a sensibilizzare tutti sull'argomento».
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