Molteni: «Il governo ha difeso gli interessi del Paese, sulle navi possono salire terroristi islamici»

Molteni: «Il governo ha difeso gli interessi del Paese sulle navi possono salire terroristi islamici»
Molteni: «Il governo ha difeso gli interessi del Paese sulle navi possono salire terroristi islamici»
di Mario Ajello
Mercoledì 20 Marzo 2019, 00:25 - Ultimo agg. 00:27
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Sottosegretario Molteni, che cosa vuol dire il sequestro della Mare Jonio?
«Lei la chiama così. Io la chiamo la Ong dei No global e Salvini la chiama la Ong dei centri sociali».
E comunque?
«Il sequestro significa che c’è stato l’intervento dell’autorità giudiziaria. E quindi c’è un governo che difende i confini, la sicurezza del Paese e le frontiere marittime. E’ un esecutivo che finalmente tutela gli interessi nazionali». 
Casarini e gli altri verranno arrestati?
«La magistratura ha aperto un fascicolo contro ignoti e valuterà se sono stati commessi reati. Quel che conta al momento è la vittoria della linea della fermezza del ministro dell’Interno e di tutto il governo». 
M5S è sembrata meno dura della Lega in questa vicenda.
«Non mi pare. C’è una posizione condivisa in questo caso così come in tutte le altre vicende di sbarchi. Conte, Di Maio, Toninelli insieme al Viminale e a tutti noi sono uniti nel contrastare l’immigrazione clandestina, gli scafisti e il traffico di essere umani». 
Siete sicuri che la circolare del Viminale non sia incostituzionale?
«Parte da un presupposto molto chiaro: che questo governo fa soccorso e assistenza a chi rischia la vita nel mare. Però questo va fatto nel rispetto delle regole dei diritti marittimo. Secondo la Convenzione di Amburgo del ‘79, recepita in Italia nell’89, se un’imbarcazione si trova in difficoltà in acque libiche, il salvataggio deve essere ad opera dei libici. Le do un dato importante. Nel 2018, ci sono stati circa 160 interventi da parte della guardia costiera libica - alla quale l’Italia e la Ue danno mezzi e manutenzione e fanno addestramenti per il personale - e sono state salvate circa 14.000 persone. Nel 2018, solo una quarantina d’interventi e 6000 persone salvate». 
La Mare Jonio ha voluto provocare il governo italiano?
«Mi pare evidente. Ed era in palese violazione delle leggi del mare e dei trattati internazionali. C’è stata da parte di quella Ong un’operazione premeditata, per creare tensione e conflitto nel nostro Paese. Il porto più vicino dove attraccare non era un porto italiano ma libico o tunisino. Quel taxi del mare ha voluto insomma creare un caso, ma gli è andata male. 
Un caso politico per influenzare il voto di oggi su Salvini per la Diciotti?
«Non lo so. So che sono arrivati in acque territoriali italiane, la Guardia di finanza intima per due volte lo stop e chiede il blocco dei motori ma nessun ordine e nessuna regola vengono rispettate. E qui torniamo al discorso di prima: se è prioritario il soccorso in mare, per un Paese serio è prioritario anche difendere i propri confini». 
Verranno arrestati o no i responsabili di tutto questo?
«La magistratura deve decidere. Su quell’imbarcazione ci sono comunque immigrati irregolari non identificati. Siccome non sappiamo chi sono, può esserci il rischio che a bordo ci siano terroristi islamici. Gli inquirenti stanno chiarendo tutto». 
Ma lei Casarini lo conosce?
«Ho avuto con lui in tivvù diversi dibattiti e scontri. Io in posizione anti-immigrazione clandestina e lui invece a favore di questa. L’operazione di queste ore è stata premeditata. Ma nel momento in cui espelliamo le Ong dal Mediterraneo, spariscono le partenze, le morti e gli sbarchi. Segno che le Ong sono fattore di attrazione di immigrazione illegale».
Il governo ha nuovi progetti anti-Ong?
«Molte Ong già sono sparite. Le loro navi sono sotto sequestro nei porti europei. Alcune non possono viaggiare perché nessun Paese gli dà la bandiera. E soprattutto, nel momento in cui il ministro dell’Interno ha chiuse porte, porti e acque, con beneficio per l’Italia e per tutta l’Europa, queste imbarcazioni non sanno più dove e come galleggiare. I dati sono emblematici. Nel 2019, 348 sbarchi. Nel 2018 erano 6161. Nel 2017 addirittura 16mila».
E oggi in Senato sulla Diciotti che cosa succede?
«I senatori decideranno in serenità e secondo coscienza. Nella consapevolezza che Salvini in questi mesi ha difeso, insieme all’intero governo, gli interessi del Paese. E il Pd rimarrà, agli occhi della storia, responsabile di avere trasformato l’Italia in un grande centro d’accoglienza. Ma ora è cambiato tutto».
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