Ricciardi, fiction senza volto: De Giovanni boccia le quattro proposte della Rai

Ricciardi, fiction senza volto: De Giovanni boccia le quattro proposte della Rai
di Alessandra Farro
Mercoledì 20 Marzo 2019, 10:30
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È durante la presentazione del suo ultimo romanzo, Le parole di Sara, in una piccola ma fiera libreria nei pressi di Mugnano, L'Acrobata, che Maurizio de Giovanni concede ai fan delle notizie inedite sulla attesissima trasposizione televisiva, divisa in sei puntate, della saga letteraria del commissario Ricciardi.

E la novità è che ancora non si è trovato l'attore adatto a vestire i panni del commissario dagli occhi verdi che sente i morti. Cosa che sarebbe al centro di lunghe discussioni tra lo scrittore napoletano, il regista Alessandro D'Alatri, che firma anche le ultime puntate della prima serie tratta dai libri di de Giovanni, quella sui Bastardi di Pizzofalcone, e la Rai che produce e metterà in onda l'attesa fiction.
 
A D'Alatri e a de Giovanni sarebbero stati proposti quattro nomi di attori ben noti: «Uno è alto due metri, un altro è affetto da strabismo, un altro ancora è veronese, e non potrei mai accettarlo, e l'ultimo, quello su cui più fortemente aveva puntanto la Rai, ha uno sguardo fin troppo languido per il ruolo», ha spiegato il giallista verace che non ha voluto fare i nomi dei quattro bocciati, ma ha lasciato alcuni indizi che permettono almeno di identificarne due, Alessandro Preziosi e Luigi Lo Cascio. A quel punto la scelta della produzione ha virato verso nomi meno noti. De Giovanni racconta infatti di un suo aut aut: «Se volete usare un volto già conosciuto, io mi tiro fuori dalla serie», avrebbe detto. E a quel punto dai divi la ricerca per il volto di Ricciardi ha guardato ai Carneadi.

Ancora casting, poi due nomi, due voci, due corpi e, soprattutto, due volti hanno convinto produzione e regia. De Giovanni ci sta pensando su, solo uno lo convincerebbe, e intanto, proprio per la difficile scelta del volto del commissario, le riprese della fiction non sono ancora cominciate, anzi è difficile persino ipotizzarne una data di inizio, nonostante la sceneggiatura, a cui ha lavorato lo stesso de Giovanni, sia pronta dal 2012.

Durante la presentazione in provincia di Napoli qualcuno dalla platea suggerisce all'autore di indossare lui le vesti del suo commissario: «Non potrei mai essere Ricciardi, non ho il fisico, né l'età, mi vedrei, piuttosto, nei panni del brigadiere Maione».

Il personaggio di Ricciardi, protagonista di tredici libri, indaga in una Napoli degli anni Trenta, e, oltre ad essere dotato di spiccate doti investigative, ha anche un dono soprannaturale: riuscire a percepire l'ultima frase e gli ultimi istanti di vita di quanti muoiono in maniera violenta. Convivere con «il fatto» come lui lo chiama lo costringe a un'atmosfera di continua tristezza che ne influenza la vita professionale e quella privata.

«È di certo il lavoro più impegnativo della mia carriera. Non solo dovrò affrontare temi affascinanti come il paranormale e l'intangibile ma ricostruire, per immagini, una città che è esistita, riprodotta nelle foto e nelle cartoline. De Giovanni mi ricorda molto Maigret, un commissario che, al di là dell'investigazione, ti portava in un suo mondo. Siamo ancora alle prese con il casting e la scelta delle location e c'è ancora tanto lavoro da fare», spiega D'Alatri

Intanto, mentre lo scrittore afferma che il prossimo sarà l'ultimo romanzo della saga Ricciardi, la Bonelli, dopo il successo della trasposizione a fumetti del commissario divisa in sei numeri, annuncia l'uscita nel mese di maggio del secondo «Ricciardi Magazine», che ospita l'adattamento di cinque racconti di de Giovanni accorpati in quattro storie a fumetti: I vivi e i morti (sceneggiata da Sergio Brancato e disegnata da Daniele Bigliardo), Mammarella (sceneggiata da Claudio Falco e disegnata da Luigi Siniscalchi), Quando si dice il destino, (sceneggiata da Claudio Falco e disegnata da Lucilla Stellato) e L'ultimo passo di tango (sceneggiata da Paolo Terracciano e disegnata da Alessandro Nespolino). Per l'autunno, invece, è prevista l'uscita del primo numero ispirato a «I bastardi di Pizzofalcone».
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