Nave migranti, i fondi di Banca Etica dietro l'ong di Casarini

Nave migranti, i fondi di Banca Etica dietro l'ong di Casarini
di Valentino Di Giacomo
Mercoledì 20 Marzo 2019, 07:00 - Ultimo agg. 11:02
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Settecentomila euro di finanziamenti da Banca Etica. A fare da garanti al prestito tre parlamentari della sinistra: Erasmo Palazzotto e Nicola Fratoianni di Sinistra Italiana, Rossella Muroni di Liberi e Uguali, oltre all'ex governatore pugliese Nichi Vendola. È così che «Mediterranea Saving Humans», ispirata da Luca Casarini, è riuscita ad acquistare una vecchia nave, la Mar Jonio, a metterla in funzione e poi prendere il mare tra la Libia e l'Italia con l'obiettivo di salvare i migranti dai naufragi.
 
È lo scorso ottobre quando Banca Etica, istituto che sostiene il Terzo Settore, autorizza il prestito all'associazione umanitaria. «Abbiamo concesso il prestito per avviare la missione e per l'acquisto della nave spiega l'istituto di credito sul proprio sito ufficiale - inoltre, stiamo supportando il crowdfunding per raccogliere circa 700mila euro e svolgendo attività di tutoraggio per tutti gli aspetti economici». L'ufficio stampa di «Mediterranea» spiega che il prestito concesso dalla banca è stato in realtà di 460mila euro, il resto della cifra dovrà essere raggiunto grazie alle donazioni. Sulla pagina web dell'associazione viene mostrato in bella evidenza che sono stati raccolti quasi 600mila euro, l'obiettivo finale è fissato a 700mila. I singoli donatori sono stati 2810, ognuno, in media, ha offerto il proprio contributo per poco più di 200 euro. Chi dona almeno 50 euro riceve a casa un calendario. A sostenere la causa tante altre associazioni: da Greenpeace fino alla Cgil, dai movimenti universitari alla rete di «Addio pizzo».

Ad occuparsi dell'ufficio stampa per la Mediterranea è la stessa persona che prima si dedicava alla comunicazione della Sea Watch, l'ong tedesca con nave battente bandiera olandese e che già tante battaglie ha fatto con il governo italiano nei mesi e negli anni scorsi già quando al Viminale sedeva Marco Minniti. L'addetta spiega che il personale a bordo è di circa 20 persone, ma non chiarisce esattamente quante siano. Chiediamo pure quanto è costato acquistare la nave e metterla in condizioni di navigare e le cifre spese ogni giorno per la navigazione. Nessuna risposta. Eppure per far prendere il mare alla nave Jonio dovrebbe costare almeno tra i 10mila e i 20mila euro al giorno tra carburante, personale, viveri e spese accessorie. «Oggi è una giornata difficile e spiegano dall'ufficio stampa a sera non riusciamo a rispondere». Effettivamente sono ore concitate mentre la nave viene scortata in porto e poi sequestrata. Nessun finanziamento è invece arrivato dal Comune di Napoli, ma il sindaco de Magistris, al pari del collega Leoluca Orlando di Palermo, ha condiviso l'impresa della Saving Humans donando una bandiera con i colori del municipio partenopeo con tanto di cerimonia di consegna.

Da un lato quella di Mediterranea è una missione di soccorso, dall'altro, con l'attivismo a reperire fondi dei quattro parlamentari e le sponsorizzazioni di esponenti del mondo della sinistra, è impossibile non scorgere un intento politico. Le decisioni di Salvini avversate in Parlamento come in mare. Se nelle Camere l'opposizione non riesce a vedere riconosciute le proprie ragioni, allora ci si attrezza con una nave, battente bandiera italiana, per aggirare le resistenze del titolare del Viminale a far sbarcare i migranti sulle nostre coste. Se le ong, fino a qualche mese fa, avevano bandiere di altri Paesi, stavolta si tratta di un'associazione italiana con una nave che sventola un vessillo tricolore.

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