Il re ne comanda una

Il re ne comanda una
Venerdì 22 Marzo 2019, 13:15
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Torna in libreria “Il re ne comanda una” (Cliquot edizioni) di Stelio Mattioni, un romanzo del 1966 che, però, non sente il tempo. Anzi, la lingua di Mattioni – che piaceva a Bobi Bazlen  mica a Paolo Repetti – ancora oggi dà le piste a tantissimi scrittori. Eppure è un piccolo libro, un labirinto in un altro labirinto, uno strano tipo di prigionia auto-inflitta che diventa gioco perverso. Un pretesto, la trama, una donna che passa da una famiglia a un’altra, ma quello che vive ancora è la lingua: diretta, semplice, efficace, un italiano perduto, il cui ritmo si rafforza nei dialoghi. «Questo qui è uno scrittore misterioso sul serio» diceva di lui Italo Calvino, e aveva ragione, perché nelle pagine di Mattioni si sente la nota pazza della malattia, l’insondabile che spaventa e non si spiega. Ma non è un libro noioso o sperimentale, è retto da un carattere comico che serve proprio a rendere sopportabile il male che lo abita e che si muove attraverso la sessualità, la contrapposizione uomo-donna, passando per la confusione dell’asservimento. «È che, come sa, abbiamo il dovere di fare solo ciò che ci viene comandato; non ricorda? Mica quello che vogliamo!».
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