Rifiuti senza pace, ora in strada
​ritorna l'emergenza roghi

Rifiuti senza pace, ora in strada ritorna l'emergenza roghi
di Francesca Mari
Sabato 23 Marzo 2019, 10:05
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Mentre proseguono le trattative per il passaggio di cantiere tra Gema e Buttol, in stallo per l'assorbimento o meno di cinque netturbini detenuti, Torre del Greco risponde all'emergenza rifiuti con il fuoco. Ieri pomeriggio, infatti, ignoti hanno incendiato cumuli di sacchetti di spazzatura in via Litoranea, all'incrocio con via Ponte della Gatta, provocando l'ennesimo rogo di rifiuti.

LA PROTESTA
Solo il giorno prima erano stati incendiati cumuli in via Nazionale, di fronte al Tribunale. Intervenuti sul posto i vigili del fuoco del distaccamento di Torre del Greco, che hanno spento le fiamme, anche se un odore acre ha appestato per ore la zona. Pare che, complice anche l'arrivo del caldo, stia per riaprirsi la stagione dei roghi, che a settembre scorso aveva rappresentato un grave allarme per i continui incendi di rifiuti nelle isole ecologiche, sature di sacchetti. Adesso, sebbene la ditta Gema - ancora operante finché non ci sarà l'effettivo passaggio di cantiere - stia provvedendo a una raccolta d'emergenza negli eco punti più critici, rimangono aree ancora brulicanti di immondizia, proprio come il sito in Litoranea nei cui pressi si è verificato il rogo, come il parcheggio Nassiriya in via Marconi e le strade dell'area nord della città. Anche gli eco punti delle scuole che la scorsa settimana erano state interessate da una forte emergenza, come la «Sauro-Morelli» e la «Giampietro-Romano», per poi essere ripulite nei giorni scorsi, tornano a riempirsi di sacchetti. «È impensabile che ci siano discariche davanti alle scuole ha detto Raffaella Napolitano, rappresentante di classe della Giampietro-Romano ed è soprattutto l'umido che non raccolgono. I nostri figli sono costretti a stare chiusi in aula con i fazzoletti sul naso per la puzza». Le mamme della Giampietro stanno organizzando uno sciopero e una manifestazione per la settimana prossima.

 

PASSAGGIO DI CANTIERE
Intanto il caso del passaggio di cantiere torna all'attenzione della Prefettura e della Procura di Torre Annunziata, con un esposto inviato dalla Buttol in cui si chiedono i carichi pendenti di tutti gli operai. Ieri sera a mezzanotte doveva esserci il passaggio, ma così non è stato, mentre continuano a svolgersi riunioni al Comune tra Buttol e amministrazione. Tra i politici, una posizione netta sul caso dei netturbini in galera, su cui gravano pesanti condanne, finora l'ha presa solo il consigliere dei Verdi Francesco Emilio Borrelli che ieri è tornato sull'argomento. «I nuovi roghi di rifiuti ha detto dimostrano che il tempo è scaduto, non si può più tentennare. Va ultimato il passaggio di cantiere e lasciare fuori i detenuti. I criminali devono scontare la propria pena, è inaccettabile anche solo ipotizzare che possano percepire del denaro proveniente dalle casse pubbliche».

Sul caso si esprime anche Valerio Ciavolino, candidato sindaco alle ultime comunali e ora consigliere di opposizione. «Dal 2008 c'è il decreto Brunetta ha detto che esclude il passaggio di cantiere e l'assunzione nella Nu di soggetti che hanno problemi con la legge. Ciò che vogliamo sapere, dai consiglieri succedutisi finora, tra cui l'attuale sindaco Giovanni Palomba, è come siano state fatte queste assunzioni. Il problema non sono solo i cinque nomi, ma molti di più e, adesso, devono darci una risposta coloro che negli anni hanno fatto finta di non vedere». Sulla stessa linea Nello Formisano, candidato sindaco contro Palomba con Leu e ora coordinatore di Alleanza Solidale. «Per un appalto concesso da un ente pubblico - ha detto - è l'ente concedente che deve verificare i dipendenti del concessionario. Qui si tratta di omissione di atti pubblici, tutto finirà in prefettura e chi in passato ha sbagliato deve pagare».
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