Boom di furti, ronde armate in provincia di Napoli. Il parroco dal pulpito: no alle vendette

Boom di furti, ronde armate in provincia di Napoli. Il parroco dal pulpito: no alle vendette
di Dario Sautto
Domenica 24 Marzo 2019, 12:06 - Ultimo agg. 12:07
3 Minuti di Lettura
Appena seimila abitanti e il numero di furti di una metropoli. A Pimonte da inizio anno sarebbero già un centinaio i colpi messi a segno, in gran parte da un ladro seriale già identificato dai carabinieri ma ancora a piede libero. E la gente, preoccupata, sta organizzando ronde e si è armata. «Mi hanno raccontato che qualcuno ha sparato un colpo di fucile la scorsa notte per sventare il furto in un'abitazione - racconta don Pasquale Matuozzo, sacerdote della parrocchia - la gente è esasperata. Ma ai cittadini chiedo di avere pazienza e di non vendicarsi».

IL MONITO
Un vero e proprio appello da parte del sacerdote, che da sei mesi regge la parrocchia di San Michele e che da settimane sta raccogliendo le preoccupazioni dei pimontesi. Per la messa della festa del papà, ha chiesto ai fedeli di evitare vendette, di affidarsi ai carabinieri e di avere pazienza. «In realtà hanno rubato tre volte anche in chiesa - racconta don Pasquale - e un quarto tentativo di furto è stato sventato dai carabinieri. C'è un forte disagio in paese, la gente ha paura perché ogni sera i ladri provano a rubare in qualche negozio o nelle case. Molti si sono armati: c'è chi dorme con bastoni e spranghe vicino al letto, chi ha il fucile dietro la porta. Chi addirittura mi racconta che fa i turni per dormire, per difendere la casa e i bambini». Marito e moglie, residenti in una delle stradine che tagliano piazza Roma, dormono tre ore ciascuno, per proteggere i tre figli.

 

I furti denunciati ai carabinieri della stazione di Pimonte e della compagnia di Castellammare di Stabia sono una cinquantina da inizio anno, una trentina nell'ultimo mese. Ma i colpi messi a segno sono un centinaio. Alcuno, da poche decine di euro, altri sono stati solo tentativi. Negozi di generi alimentari, boutique, bar. Nessuno viene risparmiato, anche per pochi euro. Un falegname, scoraggiato, ha deciso di lasciare la porta aperta: ha già subito 7 furti di attrezzi e materiali, e i ladri hanno portato via anche il suo cane. La scorsa notte, l'ennesimo tentativo di furto in un'abitazione della frazione Tralia, dove il padrone di casa avrebbe imbracciato il fucile ed esploso un colpo dal balcone, mettendo in fuga il ladro.
Negli ultimi mesi, furti sono stati messi a segno anche ad Agerola e Gragnano. «Da quando è scoppiata l'emergenza - racconta Francesco, residente in via Piano - dopo le 22 scatta il coprifuoco. Nessuno resta più in piazza, la gente corre a casa per paura di essere la prossima vittima dei furti. Siamo stanchi». «Di mattina, quando apro il bar - dice Crescenzo - tra commercianti ci confrontiamo per capire a chi è toccata stavolta. Non ne possiamo più». «La gente è stanca - commenta Giuseppe - può scapparci la tragedia». Anche questa mattina, durante la messa, don Pasquale ripeterà il suo appello ai cittadini: «Mi rivolgo soprattutto agli anziani, che sono i più vulnerabili e i più impauriti. Non reagite e chiamate subito i carabinieri. Questi ladri agiscono sotto l'effetto di stupefacenti e sono pericolosi».
IL PRECEDENTE
Un'ondata simile di furti, ma con numeri nettamente inferiori, si registrò a Pimonte nel 2010. Uno dei responsabili fu identificato in Violanto Petrucci: il giovane rischiò di essere ammazzato, e rimase ferito in piazza da una delle presunte vittime delle sue scorribande che gli sparò alle gambe. Qualche mese dopo, Petrucci cominciò a girare armato e uccise Carlo Cannavacciuolo in un tragico tentativo di rapina a Santa Maria la Carità. Ora sta scontando l'ergastolo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA