L'amore per il rischio non è innato: si apprende da piccoli

L'amore per il rischio non è innato: si apprende da piccoli
Domenica 24 Marzo 2019, 20:57 - Ultimo agg. 20:59
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L'amore per il rischio non è innato, bensì modellato dall'ambiente sociale. E' questa la conclusione di uno studio pubblicato sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences (Pnas), che suggerisce anche come questa attitudine sia modificabile, almeno nei bambini. Precedenti studi hanno dimostrato che le donne sono più avverse al rischio rispetto agli uomini, ovvero più inclini a optare per un premio più piccolo che a scommettere sul "tutto o niente", e questo potrebbe essere tra i motivi del persistente divario salariale. I ricercatori della Fudan University, di Shanghai, hanno studiato, proponendo un gioco simile alla lotteria, il comportamento dei bambini di due distinte culture che hanno frequentato la stessa scuola nello Yunnan, una provincia nel sud-ovest della Cina: quelli appartenenti alla popolazione dalla tradizione matriarcale Mosuo e quelli appartenenti alla patriarcale Han.

Quando hanno iniziato la scuola elementare, le alunne Mosuo erano più propense al rischio dei bambini della stessa cultura, mentre l'inverso accadeva tra quelle di etnia Han.
Ma questo ha cominciato a cambiare quando le piccole venivano esposte alla cultura opposta.
«C'è stata una convergenza: il loro atteggiamento nei confronti del rischio è diventato più simile man mano che passavano tempo insieme», spiegano gli autori dello studio. In sostanza la propensione al rischio è modificabile in giovane età. E farlo potrebbe avere conseguenze economiche a lungo termine. «Se si portassero le donne a scegliere percorsi di carriera più rischiosi ma più remunerativi - concludono - si potrebbe anche ridurre in parte il divario retributivo di genere».
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