Castellammare, caro-tariffe in porto:
gli ormeggiatori ricorrono al Tar

Castellammare, caro-tariffe in porto: gli ormeggiatori ricorrono al Tar
di Fiorangela d'Amora
Martedì 26 Marzo 2019, 10:10
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Porto di Castellammare: aumento tariffe demaniali, gli ormeggiatori ricorrono al Tar. È questo il terzo atto di un braccio di ferro che da due anni tiene con il fiato sospeso titolari di banchine, negozi, bar e ristoranti che si trovano nella darsena stabiese.
 
Tutto nasce a seguito di una delibera del 13 dicembre 2017, con la quale il presidente dell'Autorità di sistema portuale del Mar Tirreno, Pietro Spirito, decise l'adeguamento delle tariffe di locazione, con cifre maggiorate del 300%. Il 30 novembre 2018 il sindaco Gaetano Cimmino riuscì anche a mettere tutti attorno ad un tavolo: al termine di una riunione infuocata al Comune, fu redatto un verbale che sanciva una tregua tra le parti e l'istituzione di nuove tariffe. «Oggi la parola data, ma le stesse firme apposte sul verbale vengono smentite - commenta il presidente Spirito - per ora solo due concessionari hanno fatto causa dimenticando quando stabilito insieme e firmato da tutti». Il presidente dell'Autorità si dice pronto a far saltare gli accordi presi. «Se loro non terranno fede a quanto firmato non lo faremo neanche noi - precisa Spirito - gli sconti decisi per gli anni pregressi andranno persi, così come le nuove tariffe».

L'accordo siglato a Palazzo Farnese fu contestato sin da subito dai portuali che, lo scorso novembre, poco dopo essere scesi dalla sede comunale, si resero conto che a fronte della rinuncia dell'Autorità ad incassare già le nuove tariffe per gli anni 2017 e 2018 e il ricalcolo degli altri spazi, alcune modifiche sarebbero andate a loro discapito. Prima fra tutte l'aumento del canone per lo specchio acqueo che passa da 0,98 a 2,46 euro al metro quadro. Un adeguamento che vuol dire pagare ogni anno dai 20 ai 40 mila euro per la porzione di mare occupata da ogni ormeggiatore. Le tariffe delle opere murarie sono invece più favorevoli. Le attività commerciali dovrebbero pagare 81,6 euro al metro quadrato rispetto ai 162 euro decisi in precedenza dall'Autorità, risparmio anche per gli uffici che da una previsione di 99,60 euro avrebbero pagato 49,2 euro.
«Il presidente Spirito conferma il suo atteggiamento arrogante nei nostri confronti - commenta il portuale Paolo Cesino - ricorrere contro una decisione che non ci favorisce è un nostro diritto. Già durante altri incontri ci aveva minacciato di revocare le concessioni. Siamo concessionari storici, solo grazie al nostro lavoro centinaia di diportisti sono arrivati a Castellammare. Abbiamo creato un mercato che ora Spirito ci vuole sottrarre forse per favorire altre persone». In tutto i titolari sono otto, con decine di lavoratori stagionali che d'estate accolgono centinaia di barche. Ma qualcosa già il prossimo anno potrebbe cambiare. All'orizzonte c'è la scadenza delle concessioni per il 2020 e la conversione del porto in polo crocieristico. Una scelta che potrebbe di fatto escludere gli ormeggiatori oggi presenti.

Intanto proprio all'interno del porto la sosta vietata di alcune vetture stava per mettere in pericolo la vita di una ragazza. È successo domenica pomeriggio quando il trasferimento in eliambulanza di una 19enne, ricoverata al San Leonardo e colpita da aneurisma, stava per essere intralciato dalla sosta non autorizzata di alcune auto. «Le zone necessarie alle operazioni di soccorso devono essere lasciate libere - dice il comandante della Guardia Costiera Ivan Savarese - per questo abbiamo provveduto alla rimozione forzata delle auto che occupavano abusivamente gli spazi per l'emergenza».
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