Di Maio firma il decreto che sblocca 117 milioni di ammortizzatori per 60.000 lavoratori

Di Maio firma il decreto che sblocca 117 milioni di ammortizzatori per 60.000 lavoratori
di Giusy Franzese
Martedì 2 Aprile 2019, 16:16 - Ultimo agg. 16:55
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 Via libera, da parte del ministro del Lavoro Luigi Di Maio, al decreto che sblocca le risorse, 117 milioni di euro, per circa 60 mila lavoratori delle 18 aree di crisi complessa in 11 Regioni. «Passo passo proviamo a risolvere concretamente i problemi dei lavoratori. Oggi ho firmato il decreto che sblocca le risorse per gli ammortizzatori sociali di 60mila lavoratori nelle 18 aree di crisi complessa in Italia, quasi 800 sono in Sardegna. Una cosa giusta», ha tweettato Di Maio. In relatà i lavoratori interessati sono di meno, perché per fortuna non tutti sono senza lavoro.  Oltre la età delle risorse sarà assorbito da due regioni, il Lazio (25,6 mlioni) e la Toscana (36,6 milioni), seguite dalla Sardegna con 12,2 milioni di euro.
Soddisfatti i sindacati che da tempo avevano sollevato con forza il problema.  
«Dopo oltre tre mesi di ritardo, una inadempienza politica e sociale inammissibile pagata da coloro che sono senza occupazione e senza un minimo di reddito, il Ministro Di Maio ha finalmente firmato il decreto che sblocca le risorse per circa 60mila lavoratori delle 18 aree di crisi complessa, a partire dalla Sardegna. Una conquista della Cgil e dei lavoratori, che come quelli dell’ex Alcoa del Sulcis, oggi in presidio davanti al ministero del Lavoro, si sono mobilitati» è il commento della Cgil. 
Ora il decreto per diventare operativo ha ancora bisogno della firma del ministro dell'Economia, Giovanni Tria.  
Secondo Rino Barca della Fsm Cisl,  «l'iter non sarà breve e andando bene credo che i soldi non arriveranno purtroppo prima di giugno: ci hanno garantito che seguiranno passo passo tutto il percorso
burocratico per fare in modo che i tempi non si allunghino».
«Questa vicenda - ha aggiunto la nota della Cgil - testimonia l'assoluta necessità di affrontare, dopo anni di latitanza della politica industriale, il futuro di queste aree, dove i processi di riconversione economica e di riqualificazione sociale sono fermi al palo.
Il problema strutturale è creare nuovo lavoro e gli ammortizzatori devono essere da sostegno all’interno di un disegno di trasformazione economica in grado di rinnovare l'insieme del contesto produttivo e sociale. Per affrontare tale questione chiediamo al governo l’apertura di un confronto serio e di merito
». Oggi davanti al ministero del Lavoro, proprio per sollecitare la frma del decreto, ha manifestato una  delegazione sindacale di Fsm-Cisl, Fiom-Cgil, Uilm e Cub.  
 
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