Soddisfatti i sindacati che da tempo avevano sollevato con forza il problema. «Dopo oltre tre mesi di ritardo, una inadempienza politica e sociale inammissibile pagata da coloro che sono senza occupazione e senza un minimo di reddito, il Ministro Di Maio ha finalmente firmato il decreto che sblocca le risorse per circa 60mila lavoratori delle 18 aree di crisi complessa, a partire dalla Sardegna. Una conquista della Cgil e dei lavoratori, che come quelli dell’ex Alcoa del Sulcis, oggi in presidio davanti al ministero del Lavoro, si sono mobilitati» è il commento della Cgil.
Ora il decreto per diventare operativo ha ancora bisogno della firma del ministro dell'Economia, Giovanni Tria.
Secondo Rino Barca della Fsm Cisl, «l'iter non sarà breve e andando bene credo che i soldi non arriveranno purtroppo prima di giugno: ci hanno garantito che seguiranno passo passo tutto il percorso
burocratico per fare in modo che i tempi non si allunghino».
«Questa vicenda - ha aggiunto la nota della Cgil - testimonia l'assoluta necessità di affrontare, dopo anni di latitanza della politica industriale, il futuro di queste aree, dove i processi di riconversione economica e di riqualificazione sociale sono fermi al palo.
Il problema strutturale è creare nuovo lavoro e gli ammortizzatori devono essere da sostegno all’interno di un disegno di trasformazione economica in grado di rinnovare l'insieme del contesto produttivo e sociale. Per affrontare tale questione chiediamo al governo l’apertura di un confronto serio e di merito». Oggi davanti al ministero del Lavoro, proprio per sollecitare la frma del decreto, ha manifestato una delegazione sindacale di Fsm-Cisl, Fiom-Cgil, Uilm e Cub.