Comune senza telefoni,
è assedio ai carabinieri

Comune senza telefoni, è assedio ai carabinieri
di Giuseppe Maiello
Giovedì 4 Aprile 2019, 09:55
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I telefoni del Comune squillano ma non è possibile la conversazione. Accade dall'inizio dell'anno: sulle prime si era pensato a un guasto, ma poi ci si è accorti che l'origine del disservizio aveva cause diverse. la colpa è delle dissestate casse comunali. Il vecchio gestore vanta un credito di 80mila euro. Non onorato. Il nuovo gestore però non può utilizzare gli stessi numeri, che risultano bloccati. E mentre negli uffici comunali gli impiegati cercano di ovviare per le emergenza con i propri telefonini, questo blackout ha effetti devastanti su tutta l'attività municipale. Accade che un impiegato di un altro qualsiasi Municipio abbia necessità di contattare i colleghi di Casandrino per una pratica relativa a un trasferimento di residenza, per un accertamento, per un documento qualsiasi: dopo diversi tentativi, è fatale che decida di arrendersi. Chi invece ha urgenza e non molla, prima o poi finisce per rivolgersi ai carabinieri della caserma di Grumo Nevano, che ha competenza anche su Casandrino. E così i militari, oltre alle loro incombenze, sono costretti a registrare segnalazioni di disservizio e vere e proprie denunce telefoniche: le ultime in ordine di tempo sono arrivate da Bolzano e da Trieste. Quando non addirittura essendo il fax legato alla funzionalità della linea telefonica - non devono adattarsi anche ad attendere l'arrivo di documenti.

 

IL PIANO
Anche i contatti con la Procura, con l'Istat o con gli enti sovracomunali sono ormai interrotti. Una situazione paradossale. «Sono al Comune da meno di un anno - dice il sindaco Salvatore Volpe - ed ho ereditato una situazione economicamente disastrosa, retaggio di anni di allegra amministrazione. Quando poco prima della fine dell'anno mi è stato segnalato il problema abbiamo cercato una soluzione, l'unica possibile ci è sembrata il cambio di gestore». Le linee telefoniche fino alla fine dello scorso anno erano affidate alla Vodafone. È accaduto che, scaduto il periodo promozionale, le tariffe abbiano cominciato a volare. Fino ad accumulare la spesa di 80mila euro. Somma che non sarebbe stata prevista nel bilancio, varato dalla commissione straordinaria. Si è cercato un accordo con la società telefonica per una rateizzazione. Non è stato però possibile far fronte neppure alla prima rata, pur volando raschiare il fondo delle casse comunali. E così l'azienda di servizi telefonici ha interrotto la linea. «Abbiamo pensato, nelle more di capire come onorare il debito, di cambiare gestore e ci siamo affidati alla Tim spiega ancora il sindaco ma ci siamo trovati di fronte a nuovi ostacoli». Infatti giustamente la Vodafone non ha voluto, vantando crediti, concedere l'uso degli stessi numeri al Comune, per cui la Tim non ha potuto utilizzarli ed abilitarli. E se fino ad alcune settimane fa erano possibili solo le telefonate in partenza, almeno da alcuni apparecchi, adesso lo stop è diffuso e totale. «Gioco forza ci dovremo arrendere al cambio dei numeri. È l'unica strada possibile. Nuovo contratto, con nuovi numeri, che ci preoccuperemo di diffondere con ogni mezzo di comunicazione», conclude il primo cittadino.
Il debito telefonico è solo la punta di iceberg di una situazione disastrosa delle casse comunali, sempre più votate al dissesto. Il gruppo di minoranza, «Cambiamo per un nuovo inizio», attraverso il leader Angelo Chianese commenta: «Riceviamo segnalazioni delle difficoltà a mettersi in contatto soprattutto con la sede distaccata del Comune, dove sono sistemati la maggior parte dei servizi. Certo non ci facciamo una bella figura. Eppure il sindaco diceva di aver risolto il problema. Crediamo che sia arrivato il momento di risolverlo effettivamente».
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