Chiusura dei Girolamini,
​c'è lo stop del ministro Bonisoli

Chiusura dei Girolamini, c'è lo stop del ministro Bonisoli
di Maria Pirro
Giovedì 4 Aprile 2019, 09:41
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Il caso Girolamini è all'attenzione del ministro dei Beni culturali, Alberto Bonisoli, atteso oggi a Napoli. L'orientamento è quello di scongiurare la chiusura prolungata del complesso monumentale di via Duomo, conciliando le operazioni di restauro con la valorizzazione di un inestimabile patrimonio.

LA LINEA DI ROMA
«Faremo il possibile per appoggiare l'attività della direttrice del polo museale della Campania, Anna Imponente, e per mantenere aperto i Girolamini, se le condizioni tecnico-giuridiche lo consentono come in genere è possibile in queste circostanze», interviene Antonio Lampis, direttore generale dei Musei del Mibac, che aggiunge: «Auspichiamo che sia anche possibile una rapida riapertura della Biblioteca», la più antica della città e seconda d'Italia, visitata da Bonisoli appena qualche mese fa, a luglio scorso.

 

LE QUESTIONI APERTE
«Occorre evitare che tutti i libri siano impacchettati e non consultabili per almeno tre anni, vanificando il grande lavoro di ricollocazione svolto fino a oggi», insiste il direttore del complesso, l'architetto Vito de Nicola, preoccupato anche perché «manca ancora un elenco preciso dei volumi custoditi e ritrovati dopo il saccheggio. Come si fa ad assicurarne la tutela senza completare prima quest'opera?».

Il professionista, nominato custode giudiziario della Biblioteca, in queste ore è al lavoro per stringere un accordo con la Fondazione Banco di Napoli in modo da risolvere altri problemi che complicano l'accesso dei visitatori ai Girolamini e all'esposizione, da inaugurare il 16 aprile, che trasferisce all'ultimo piano i dipinti della Quadreria, off-limits da tempo. «L'obiettivo della collaborazione», spiega de Nicola, «è avere le risorse necessarie per reclutare più custodi in modo da garantire l'apertura degli spazi espositivi per più giorni a settimana, e alcune domeniche». Lavori permettendo, ovviamente. Il soprintendente Luciano Garella, che ha autorizzato il restyling complessivo, non cede: «Per noi, parleranno le carte». Ma questa non è l'unica questione al centro delle polemiche, dei fascicoli e dello scontro interno al Mibac.

LA VISITA IN CITTÀ
Salvo impegni a Roma, Bonisoli oggi pomeriggio è atteso al congresso mondiale dell'industria calzaturiera, nel teatrino di corte del Palazzo reale. L'appuntamento potrebbe diventare l'occasione per parlare della questione delle grate al Plebiscito con il sindaco Luigi de Magistris, dopo il precedente incontro interlocutorio sui lavori della linea 6 della metropolitana. Non è invece prevista una tappa all'inaugurazione della Città del libro e dell'editoria di Napoli. E Diego Guida, tra gli organizzatori dell'evento in programma fino a domenica 7 a Castel Sant'Elmo, smorza le polemiche: «Il ministero è comunque presente con Anna Imponente e Paola Passarelli, direttrice generale delle Biblioteche e degli istituti culturali, e Romano Montroni, presidente del Centro per il libro e la lettura».

GLI ALTRI FRONTI
Intanto, all'attenzione del dicastero, ci sono anche i crolli e il degrado degli Incurabili. E sono imminenti le nomine dei nuovi direttori di sei importanti musei e parchi archeologici. Tre si trovano in Campania: i Campi Flegrei, di cui si conosce la terna dei possibili manager (composta da Maria Grazia Filetici, Luigi La Rocca e Fabio Pagano); mentre procedono i colloqui con i dieci candidati per gestire Pompei e la Reggia di Caserta. A stretto giro, probabilmente già la prossima settimana, il verdetto. E la scelta obbligatoriamente, per almeno cinque poltrone su sei, ricadrà su un italiano visto che un solo esperto straniero è nella rosa dei possibili vincitori del bando internazionale.
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