Napoli, interrogazione a tre ministri sui bipiani di Ponticelli: «È una favela»

Napoli, interrogazione a tre ministri sui bipiani di Ponticelli: «È una favela»
Giovedì 4 Aprile 2019, 19:29
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La vicenda del cosiddetto «campo Bipiani», la baraccopoli abitata dagli sfollati del sisma del 1980 nel quartiere Ponticelli a est di Napoli, è al centro di un'interrogazione a risposta scritta firmata dalla senatrice Silvana Giannuzzi (M5S) al ministro dell'interno, Matteo Salvini, al ministro della salute, Giulia Grillo, e al ministro dell'ambiente, Sergio Costa. L'interrogazione viene presentata nella settimana in cui ricorre il decennale del sisma de L'Aquila, nel quale morirono 309 persone.

«Le condizioni di vita ai Bipiani di Ponticelli sono ben al di sotto della soglia di civiltà - spiega Giannuzzi - una vera e propria favela di container, con amianto deteriorato nelle strutture e senza regolari allacci elettrici, idrici e fognari, la cui drammatica situazione odierna è la conseguenza della scandalosa inottemperanza delle giunte comunali succedutesi a Napoli dal 1999, anno del primo stanziamento regionale per l'abbattimento e la bonifica del complesso».

L'interrogazione prende le mosse dall'intervento della consigliera comunale di Napoli del Movimento 5 Stelle Marta Matano, che ha acceso i riflettori sulla situazione delle 104 unità abitative che ospitano oltre 400 persone: «Sono passati 20 anni dal primo bando finanziato dalla Regione Campania e oltre 2 anni dallo studio di fattibilità - prosegue Giannuzzi - e la progettazione definitiva e quella esecutiva non si vedono ancora, probabilmente perché la Giunta de Magistris non è stata in grado di reperire sia le risorse per finanziare l'intervento che le soluzioni abitative per alloggiare gli occupanti. Al momento, dunque, abbiamo solo un etto di carta da sbandierare retoricamente. Oggi gli originari stanziamenti della Regione sono andati del tutto perduti, mentre il preventivo per lo smantellamento ammonta a circa 2 milioni di euro. Ma soprattutto, non è stata ancora contemplata una seria alternativa abitativa per 400 persone che attendono una soluzione da quasi 40 anni. Confidiamo che i ministri competenti richiamino gli enti locali alle loro gravissime responsabilità, al fine di tutelare la salute pubblica e la dignità degli abitanti dei Bipiani e perché ci si avvii a una definitiva soluzione», conclude Giannuzzi.

 
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