Napoli, a San Gregorio Armeno torna la tradizione del presepe di Pasqua

A San Gregorio Armeno, il presepe di Pasqua: il ritorno alla tradizione dimenticata
A San Gregorio Armeno, il presepe di Pasqua: il ritorno alla tradizione dimenticata
di Eduardo Improta
Sabato 6 Aprile 2019, 16:05 - Ultimo agg. 16:38
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Ancora una volta, San Gregorio Armeno, la strada dei decumani famosa in tutto il mondo, fa parlare di se.

Dopo il boom della Fiera di Natale che ha attirato migliaia di visitatori è la volta della Fiera di Pasqua.

Un presepe anche per Pasqua per rappresentare la Passione, la Crocifissione e la resurrezione di Cristo. Per l’occasione molte le novità realizzate dagli artigiani della scuola presepiale napoletana, ma la particolarità di quest’anno è rappresentato dal presepe di Pasqua realizzato dal maestro Aldo Vucai. L’opera del maestro presepiale Aldo Vucai, che fa bella mostra nella sua bottega artigianale di San Gregorio Armeno al civico n.14, sta ottenendo grande successo tra il numeroso pubblico.
 

 

Il presepe pasquale, che rappresenta simboli e presenze di una tradizione dimenticata, è stato realizzato utilizzando una radice di un albero di ulivo di 400 anni, simbolo della pace e della cristianità. Nell’opera del maestro Vucai sono rappresentate tutte le scene che rappresentano la vita di Gesù. Le scene che si succedono partono dalla fuga d’Egitto, al miracolo di Gesù con la resurrezione di Lazzaro, all’incontro al pozzo con la Sammaritana, all’ultima cena, a Caifa e il sinedrio ebraico, il giudizio di Erode con la flagellazione, la via Crucis con la Veronica, il suicidio di Giuda, il gioco dei dati, tra i legionari romani, per la conquista della tunica di Gesù, fino alla crocefissione che ebbe luogo, nel giorno di Pasqua, su una piccola altura a settentrione di Gerusalemme, denominata Calvario, vicino a una delle porte di ingresso della città. Ai piedi della croce ci sono le tre Marie, la Madonna vestita a lutto di nero, Maria Maddalena e Maria la cugina della Madonna. Mentre Gesù risorto, vestito di bianco, vuole rappresentare la luce eterna del Signore. Moltissimi gli elementi simbolici rappresentati come le quattro colonne, il buon pastore, il gallo, i chiodi e la corona di spine con il martello e la tenaglia che rimandano tutti ad un complesso sistema filosofico riconducibili alla tradizione cristiana più antica e alla dottrina della chiesa cattolica secondo i dottori della Chiesa partendo da San Paolo a San Tommaso D’Aquino. La Edi, Editrice Domenicana Italiana annuncia una prossima pubblicazione su questi temi.
 


Tutti i personaggi sono stati realizzati in terracotta, in copia unica, secondo l’antica arte presepiale della scuola di San Gregorio Armeno. La bottega presepiale del maestro Aldo Vucai è una prestigiosa location visitata da numerosissimi turisti, i suoi presepi  sono in tutto il mondo, recentemente ha realizzato il “presalbero” cioè il tradizionale presepe napoletano all’interno dell’albero di Natale che costituisce due emblemi natalizi in un’unica realizzazione.
 

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