Leonardo Da Vinci era ambidestro, la conferma dalle indagini sul «Paesaggio»

Leonardo Da Vinci era ambidestro, la conferma dalle indagini sul «Paesaggio»
Leonardo Da Vinci era ambidestro, la conferma dalle indagini sul «Paesaggio»
Lunedì 8 Aprile 2019, 20:06 - Ultimo agg. 20:38
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Leonardo da Vinci scriveva e dipingeva con entrambe le mani: sia la sinistra, per lui la principale, sia la destra. La conferma definitiva della finora presunta ambidestria del Genio è emersa dall'ultima campagna di indagini svolte sul 'Paesaggiò che ha rivelato anche due differenti stesure dell'opera sia sul fronte sia sul retro del disegno. Lo studio sul dipinto di Leonardo, conosciuto come 8P, è stato realizzato dell'Opificio delle pietre dure di Firenze sotto la supervisione di Cecilia Frosinini e presentato agli Uffizi.

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«Gli elementi emersi durante questa campagna di indagini - ha detto il direttore delle Gallerie degli Uffizi, Eike Schmidt - aprono nuove prospettive sull'interpretazione del disegno 8P di Leonardo e su come l'artista ha 'costruitò il Paesaggio, sulla sua tecnica e perfino sulle sue abitudini e abilità nella scrittura, scoprendolo ambidestro: una vera e propria rivoluzione nell'ambito degli studi leonardeschi». L'opera, considerata da molti il primo disegno noto di Leonardo, e certamente il suo primo lavoro datato (5 agosto 1473), sarà protagonista a partire dal 15 aprile di 'Alle origini del geniò, la mostra organizzata a Vinci, patria dell'artista e scienziato, in occasione del cinquecentenario della sua morte. L'analisi diretta del disegno di proprietà delle Gallerie degli Uffizi, ha permesso la scoperta sul retro dell'opera di due paesaggi sovrapposti del tutto diversi da quello disegnato sul fronte: sono raffigurate una scena fluviale, con al centro un corso d'acqua e due rive collegate da un ponte, e sulla sinistra una formazione di rocce aguzze e frastagliate.

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Leonardo aveva impostato questo scenario a nerofumo e successivamente ne sottolineò con l'inchiostro alcune forme, aggiungendo anche dei picchi montuosi. Dall'esame del retro affiorano, inoltre, sotto il paesaggio fluviale in basso a sinistra e più in alto, alcuni disegni a punta di piombo, un fiore stilizzato (una rosetta) e alcuni motivi geometrici. Infine, l'Opificio delle pietre dure ha rivelato anche la presenza di alcune tracce solo incise, con uno stile cosiddetto 'ciecò o 'acromò: un cavallo sul retro del foglio e una catena montuosa sul fronte. Lo studio del 'Paesaggiò e in particolare l'analisi calligrafica di due scritte presenti sul fronte e sul retro del foglio hanno inoltre confermato l'ambidestra del Genio di Vinci.

 

 

Secondo l'Opificio entrambe le scritte, sia quella tracciata secondo la celebre stesura al contrario di Leonardo, da destra verso sinistra, che l'altra scritta nel verso ordinario sono da ricondurre alla mano di Leonardo che, secondo gli studiosi, usò la mano sinistra per la scritta 'a specchiò e la destra per la scritta sul retro da sinistra verso destra. «Leonardo nasce mancino, ma viene rieducato all'uso della mano destra fin da ragazzino - ha spiegato Frosinini - dall'osservazione dei suoi scritti, incluso quello sul disegno, si capisce che la sua calligrafia da destro è colta, ben fatta; Leonardo sa adoperare bene questa mano»

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