Mazzetta per andare in pensione:
«Una schifezza, mi vergogno»

Mazzetta per andare in pensione: «Una schifezza, mi vergogno»
di Angela Trocini
Domenica 14 Aprile 2019, 06:35 - Ultimo agg. 15 Aprile, 07:04
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Il giudice concede i domiciliari al funzionario pubblico, in servizio presso la sede salernitana dell’ufficio scolastico regionale, arrestato dalla polizia subito dopo aver intascato mille euro da un’insegnante che aveva presentato istanza di pensionamento e di ricongiungimento delle varie posizioni contributive maturate nel corso della carriera. L’uomo, un 57enne incensurato (difeso dall’avvocato Antonio Cammarota), ha ammesso le responsabilità rispetto all’accusa che gli è stata contestata affermando che i soldi «erano per lui» e dimostrando profonda «vergogna per quanto commesso». 

Una «schifezza», come ha affermato durante l’interrogatorio di garanzia effettuato ieri nell’udienza di convalida davanti al gip Ubaldo Perrotta, «ma è stata la prima volta, non ho mai fatto una cosa del genere. In tanti anni di carriera, mi sono sempre comportato bene, sono un padre di famiglia. Non so cosa mi sia preso, forse il fatto di aver qualche situazione debitoria. Ma ciò non giustifica il mio comportamento». A quel punto il gip ha convalidato l’arresto concedendo però a Costantino N. (anche per l’incesuratezza dello stesso indagato) gli arresti domiciliari nell’abitazione di Castelcivita, accogliendo così la richiesta del difensore e non quella del pm Maria Chiara Minerva che ha insistito per la permanenza in carcere per «la spregiudicatezza nelle modalità di richiedere la somma di denaro». Ma proprio la modalità utilizzata, per il difensore dell’indagato, dimostra «quanto l’uomo sia sprovveduto e non avvezzo a commettere episodi delittuosi». 
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